Rinnovabili

Caffè, un progetto per la produzione sostenibile in Etiopia

Image by günter from Pixabay

Formazione, pianificazione e politica

Esiste un risveglio senza bere un caffè? La sua produzione, però ha un impatto importante sull’equilibrio ambientale. Esistono soluzioni praticabili per non rinunciare a questo piccolo piacere che fa parte della nostra quotidianità senza avere rimorsi?

Il programma FOLUR (Food Systems, Land Use and Restoration Impact Program) è una iniziativa guidata dalla Banca Mondiale e finanziata dal Global Environment Facility.

Attenuare la pressione sull’ambiente

La popolazione in crescita, e con essa la maggiore necessità di produrre cibo, l’impatto del cambiamento climatico e le pratiche agricole e forestali insostenibili aumentano la pressione sull’ambiente, con conseguente perdita di biodiversità e distruzione degli habitat naturali.

FOLUR si occupa di trasformazione dei sistemi alimentari e di uso del suolo per accelerare la transizione sostenibile di otto tra i principali prodotti alimentari: bestiame, cacao, caffè, mais, olio di palma, riso, saia e grano.

Trasformare le catene del valore delle materie prime è un passo fondamentale per fermare la deforestazione e raggiungere la sostenibilità dei sistemi alimentari.

Inoltre, l’impatto sulle risorse naturali e sui servizi ecosistemici si ripercuote negativamente sulla sussistenza delle popolazioni: è quindi necessario dotare i governi, i produttori e gli agricoltori di risorse e politiche adeguate ad affrontare le sfide con un’attenta pianificazione.

Leggi anche Le capsule di caffè compostabili sono l’unica soluzione circolare

Prezzi e produzione del caffè, una spirale negativa

Preventing forest loss, promoting restoration, and integrating sustainability into Ethiopia’s coffee value chains & food systems è il programma FOLUR lanciato dall’UNDP (United Nations Development Programme) per l’Etiopia dove, con l’incremento della produzione di caffè, aumentano anche deforestazione e perdita di biodiversità.

Il rapporto tra prezzi e produzione ha creato una spirale negativa: i prezzi bassi del caffè spingono gli agricoltori ad aumentare le coltivazioni per ottenere migliori guadagni.

In Etiopia mancano programmi di formazione per migliorare la qualità delle coltivazioni, l’accesso al credito è limitato e le attrezzature sono obsolete. Inoltre, non ci sono incentivi adeguati per la protezione delle foreste, con il risultato che i tassi di deforestazione superano quelli di ripristino.

Leggi anche Nasce a Torino la prima iniziativa globale per l’economia circolare del caffè

Agire sulla politica

Il programma di FOLUR mira ad agire sulla politica per trasformare l’agricoltura e migliorare la sicurezza alimentare aumentando la produzione senza distruggere le risorse naturali.

Il progetto, che riguarda 4 regioni dell’Etiopia (Oromia, Sidama, Etiopia centrale e regione sud-occidentale), dispone di un budget complessivo di 20.842.202 dollari.

Nell’arco di sette anni (2023-2031) dovrebbe realizzare una politica integrata nell’uso del suolo per evitare 7.288.195 tonnellate di emissioni equivalenti di CO2, migliorare la sussistenza di 440.000 persone (50% donne), ripristinare 10.500 ettari di piantagioni di caffè improduttive, ripristinare e gestire 60.000 ettari di foreste e migliorare l’uso del suolo in 2.031.502 ettari di terreno.

Exit mobile version