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Biometano agricolo, energia sostenibile per la competitività delle aziende

È stato inaugurato in Lombardia un nuovo impianto di biometano che unisce pratiche agroecologiche, zootecnia di qualità e produzione di gas rinnovabile. L’investimento dell’azienda è una sintesi tra la richiesta di energia sostenibile e l’economia circolare nel rispetto e nella tutela del territorio

Foto di Jan Nijman da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Inaugurato un nuovo impianto di biometano agricolo in Lombardia. La seconda tappa del Farming Tour organizzato da CIB-Consorzio Italiano Biogas è stata l’occasione per inaugurare la nuova installazione della Società Agricola Palazzetto a Grumello Cremonese.

La realizzazione dell’impianto è di AB Energy SpA (sistema di upgrading del biogas in biometano e cogeneratore) e Corradi & Ghisolfi (progettazione e realizzazione sezione di biologia, opere edili e impiantistiche), aziende socie del Consorzio Italiano Biogas.

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Benessere animale, energia rinnovabile e produzioni di qualità

Palazzetto, che  già dispone di uno dei primi impianti italiani a biogas integrati all’allevamento, ha aggiunto un nuovo tassello al suo circuito virtuoso dell’energia, come ha dichiarato Ernesto Folli, imprenditore agricolo e a capo della Società Agricola Palazzetto: «Fin dal 2009 con il primo impianto biogas e gli investimenti sulle nuove tecniche agricole e zootecniche abbiamo migliorato la qualità e il benessere degli allevamenti per offrire produzioni di qualità e produrre energia rinnovabile».

Il nuovo impianto produrrà 630metri cubi/h di biometano, 5 milioni di mc/anno grazie al quale si risparmieranno 11.760 tonnellate/anno di CO2 equivalente.

Ai reflui della stalla, che vanno direttamente al digestore, si aggiungono gli scarti della lavorazione del pomodoro e le biomasse vegetali di produzione dell’azienda.

Digestato per la fertilizzazione organica

Oltre al biometano immesso in rete, l’impianto produce il digestato, un fertilizzante organico di alta qualità che sostituisce quelli di sintesi. Tra l’altro, la distribuzione del digestato avviene attraverso tubazioni interrate senza emissioni in atmosfera.

L’azienda è un modello di economia circolare all’avanguardia: negli anni ha investito nella tutela del suolo (minima lavorazione e fertilizzazione organica con digestato) e nell’innovazione (ha una stalla robotizzata per la mungitura e pratica l’agricoltura di precisione) con risultati così lusinghieri da fare di Palazzetto un modello da imitare.

In Lombardia esistono ben 500 impianti a biogas (circa un quarto di quelli presenti su tutto il territorio italiano), è quindi considerata una Regione chiave per lo sviluppo del biogas. La filiera è anche sostenuta da politiche lungimiranti; nell’area cremonese, in particolare, sono attivi 173 impianti a biogas agricolo.

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Un modello virtuoso da replicare

Il nuovo impianto, spiega Piero Gattoni, presidente del CIB, «è un esempio virtuoso che unisce pratiche agroecologiche, zootecnia di qualità e da oggi anche produzione di gas rinnovabile.

Pertanto, può giocare un ruolo primario nella transizione energetica e non solo, rafforzando la competitività delle aziende del settore e favorendo la tutela ambientale e climatica.

Il connubio tra digestione anaerobica e zootecnia rappresenta un legame consolidato che consente di generare diverse esternalità positive ed è un modello in grado di essere replicato anche da altre realtà agricole».

Soddisfatta anche Maria Maddalena Visigalli, sindaca di Grumello Cremonese: «Il nostro territorio si arricchisce di un impianto che rappresenta la sintesi tra la richiesta di energia sostenibile e l’economia circolare nel rispetto e nella tutela del territorio grazie all’Azienda Palazzetto che ha messo in campo innovazione, energie e investimenti».

Il nuovo impianto di Palazzetto è associato alla filiera Granlatte di Granarolo, per la quale «il secondo impianto di biometano agricolo della nostra filiera rappresenta un ulteriore stimolo per la messa a terra di ulteriori progetti di agroecologia come “Biometano in filiera” con la Confederazione Generale Bieticoltori Italiani – Cgbi.

Saranno realizzati produrranno 30 milioni di mc/anno di metano, cioè l’equivalente di ciò che serve in termini di energia termica negli stabilimenti italiani di Granarolo», ha spiegato Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo.