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Biologico, il Piano a sostegno della produzione

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Rafforzare la filiera

Il Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici 2024-2026 – adottato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ai sensi dell’articolo 7 della legge 9 marzo 2022, n. 23 – ha la finalità di «favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole, agroalimentari e dell’acquacoltura convenzionali con particolare riguardo ai piccoli produttori agricoli convenzionali».

In linea con le strategie europee

Il Piano definisce le linee di indirizzo per sostenere la produzione biologica in linea con la strategia europea Farm to Fork e il Piano d’azione europeo per il biologico. Ricordiamo che gli obiettivi UE prescrivono di raggiungere l’obiettivo del 25% di superficie agricola destinata a biologico entro il 2030.

Intende inoltre monitorare l’andamento del settore, rafforzare la filiera dei prodotti biologici, sostenere e promuovere i distretti biologici e incentivare il consumo dei prodotti biologici «attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione anche ambientale e alimentare, con particolare riferimento alla ristorazione collettiva» (un punto, questo, che farebbe ben sperare anche per le forniture destinate alle mense scolastiche).

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Oltre al sostegno a ricerca e innovazione in materia di produzione biologica, il Piano d’azione parla di «semplificazione normativa» (da più parti invocata e quindi particolarmente apprezzata se sarà tradotta in realtà) «utilizzo di strumenti informatici e predisposizione di interventi di formazione» per migliorare il sistema di controllo e di certificazione e quindi garantire la qualità dei prodotti biologici.

Tracciabilità e valorizzazione del biologico

A proposito di qualità, il Piano intende anche promuovere appositi progetti di tracciabilità per rendere disponibili i «dati relativi alle diverse fasi produttive, nonché all’informazione sulla sostenibilità ambientale, sulla salubrità del terreno, sulla lontananza da impianti inquinanti, sull’utilizzo di prodotti fitosanitari ecocompatibili e sulle tecniche di lavorazione e di imballaggio dei prodotti».

Si fa inoltre menzione alla «valorizzazione delle produzioni tipiche italiane biologiche» e a favorire l’insediamento di nuove aziende agricole biologiche nelle aree rurali montane.

Un punto che ci sembra particolarmente rilevante è quello che fa riferimento a «promuovere la sostenibilità ambientale con la definizione di azioni per l’incremento e il mantenimento della fertilità naturale del terreno e l’uso di metodi di conservazione, confezionamento e distribuzione rispettosi dell’ambiente».

Positivo, infine, incoraggiare il consumo di prodotti bio nelle mense pubbliche e private in regime di convenzione.

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