Il ministro delle politiche agricole risponde alla Camera sulle iniziative intraprese per garantire la continuità della filiera agricola
Le misure governative per la salvaguardie delle aziende agricole dal caro-energia
(Rinnovabii.it) – Le aziende agricole potrebbero essere inserite nell’elenco delle imprese energivore nazionali, realtà ad alti consumi che godono oggi di aiuti particolari sul fronte energetico. A rivelarlo è il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, durante un’interrogazione alla Camera.
I rincari su gas, benzina e diesel, insieme alle nuove incertezze innescate dalla guerra in Ucraina, hanno travolto anche il settore agroalimentare italiano. E se lato sicurezza alimentare la strategia del governo punta sulla diversificazione degli approvvigionamenti di mais e grano, lato energia il discorso appare più complesso e ramificato. I nuovi prezzi delle materie energetiche stanno, infatti, determinando un aumento altrettanto significativo dei prodotti agricoli ed alimentari, a cui oggi si sommano anche fenomeni speculativi.
Per Patuanelli la soluzione passa innanzitutto dal contesto europeo. “La volontà di mettere un tetto al prezzo del gas è un elemento fondamentale per evitare questa corsa al rialzo”. Aprendo anche alla possibilità di lavorare su un’ulteriore tranche di debito comune. L’idea sostenuta del ministro è quella di un Energy Recovery Fund per gli Stati membri “con risorse per accompagnare questa fase critica”.
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E come per la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, anche per quelli energetici la parola d’ordine è “diversificare”. “Al riguardo, vi informo che questa settimana notificheremo in Europa il decreto che dà il via alla redazione dei bandi per una delle misure più importanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza che riguarda il settore agroalimentare, quella del cosiddetto Parco agrisolare“.
Il Ministero sta, di pari passo, lavorando con l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) per effettuare una valutazione immediata dello stoccaggio delle materie prime, finalizzata ad individuare possibili elementi di speculazione.
Non solo. “A livello nazionale […] abbiamo proposto di inserire nel prossimo decreto, da una parte, proprio una norma che riguarda la possibilità per le aziende agricole di essere considerate energivore; dall’altra parte, proprio per abbattere l’uso dei fertilizzanti chimici che hanno un impatto economico molto rilevante, visto l’aumento dei prezzi e la difficoltà di reperirli sul mercato, una norma, che abbiamo scritto assieme al MiTE, che riguarda l’uso del digestato in questa fase emergenziale, proprio per poter provare ad abbattere i costi delle aziende”.