Il rincaro delle materie prime di origine agricola nelle condizioni attuali rischia di mettere in difficoltà la ripresa. Per Assitol occorre riscrivere il nostro modello produttivo sulla base della lezione del Covid puntando sulla collaborazione europea e dando più centralità alle filiere
L’attuale modello produttivo dovrebbe diventare più “europacentrico” per frenare il rincaro delle materie prime di origine agricola, che nelle condizioni attuali, rischia di mettere in difficoltà la ripresa. Secondo Assitol-Associazione Italiana Industria Olearia, una soluzione potrebbe essere puntare sulla cooperazione in Europa e ridare centralità alle filiere per consentire al sistema di ripartire velocemente.
La proposta di Assitol arriva a fronte di un quadro economico globale assai complesso. Da un anno a questa parte, si è registrato un rincaro dei prezzi di tutte le commodity agricole: gli ultimi dati Ismea/FAO danno +124,5% per gli oli vegetali, +57,3% per lo zucchero e +36% per i cereali. Il Covid-19 ha causato problemi nella logistica, a cominciare dai costi aumentati per i container per i trasporti; i consumi sono calati, non solo in Italia ma in tutta l’Europa.
Prendiamo il caso della soia, impiegata nelle bioenergie e per l’alimentazione umana e animale: da maggio 2020 ha raggiunto i massimi storici con un rincaro del 60%, come si è registrato per il mais. Il girasole è stato oscillante e il grano tenero, impiegato per il settore dolciario e per la panificazione, è aumentato del 40%.
È il momento di un rinnovamento
Non che per l’olio d’oliva la situazione sia stata più rosea: i quantitativi di olio sono diminuiti del 30%, sottolinea Assitol, in parte a causa della difficile reperibilità di manodopera nei campi.
Quella che Assitol ha definito una global inflation è un impedimento alla ripresa. Assitol ha un quadro piuttosto completo della situazione perché raggruppa filiere diverse – la filiera degli oli e dei grassi alimentari, quella della panificazione e delle bioenergie – e sostiene che sia arrivato il momento di pensare a un rinnovamento radicale dell’intero sistema.
Come ha dichiarato Marcello Del Ferraro, presidente di Assitol, «siamo cambiati, perché l’emergenza sanitaria ci ha cambiato. Non tutti i settori ripartiranno insieme, ma in ogni caso occorre riscrivere il nostro modello produttivo sulla base della lezione del Covid, da un lato incrementando le produzioni locali, dall’altro rimettendo l’Europa al centro delle nostre strategie e dei nostri investimenti». Del Ferraro ha evidenziato in proposito due situazioni che hanno creato importanti difficoltà: i blocchi alle frontiere a causa della pandemia, e i dazi statunitensi. Per il futuro bisogna «puntare sulla collaborazione europea per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alle aziende e ai consumatori».
Un tema che viene spesso ricordato dalle principali associazioni di agricoltori e che vede nella maggiore produttività agricola nazionale e nella collaborazione europea un modo per «mettere in sicurezza» le forniture di prodotti agricoli. «Anche strategie europee come Green Deal e Farm to Fork sono pensate proprio nell’ottica di filiera e possono aiutare le nostre aziende a recuperare competitività» ha concluso il presidente di Assitol.