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Allungare le date di scadenza per ridurre gli sprechi alimentari

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Via depositphotos.com

Molti prodotti ancora buoni diventano rifiuti. La data sulla confezione è una chiave per ridurre gli sprechi alimentari

(Rinnovabili.it) – Spostare più in là la data di scadenza può ridurre gli sprechi alimentari. Lo dimostra una ricerca sul latte dell’Università dell’Ohio. I ricercatori hanno infatti esaminato da vicino il comportamento dei consumatori, utilizzando un campione di persone. 

L’esperimento si è basato sul tracciamento dello sguardo delle persone che prendono in mano un prodotto alimentare. “Cosa guardano i clienti di un supermercato?”, si sono chiesti gli scienziati. C’è una relazione tra il punto in cui cade l’occhio e il comportamento che assumono quando gettano via il cibo? 

La risposta sembra essere sì. Le persone infatti guardano soprattutto la data di scadenza, non si curano del messaggio che viene riportato sulle confezioni. Di norma i produttori scrivono “consumare preferibilmente entro”, non “consumare obbligatoriamente entro”. Il che significa che il cibo è buono, se conservato in modo appropriato, anche oltre la data sull’etichetta. Tuttavia, appena trascorre il periodo, la maggior parte lo getta nella spazzatura.

L’esperimento è stato svolto sul latte, nello specifico. Si tratta infatti di un prodotto alimentare altamente utilizzato (e sprecato) negli Stati Uniti. Ciascuno dei 68 partecipanti ha osservato e assaggiato diverse bottiglie di latte. I dati della tecnologia di tracciamento oculare hanno mostrato che, nel complesso, avevano trascorso più tempo a fissare gli occhi sulla data rispetto alla frase. Quando hanno dato un’occhiata alla frase, essa non ha avuto alcun effetto significativo sugli atteggiamenti successivi. 

Anche utilizzando a volte un latte fintamente inacidito in bottiglie con data di scadenza ancora da venire, un numero significativo di partecipanti ha dichiarato che non lo avrebbe buttato. Al contrario, se la data era trascorsa ma il latte risultava buono, la maggior parte era disposta a scartarlo.

La proposta è quindi di sensibilizzare istituzioni e imprese a utilizzare date di scadenza più lunghe se il prodotto garantisce sicurezza e qualità paragonabili. In questo modo, sarà possibile ridurre in parte gli sprechi alimentari che avvengono a livello delle famiglie.

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