Rinnovabili

Pesca illegale, maxi sequestro in Puglia

Pesca illegale, maxi sequestro in Puglia
Foto di Natalia Gusakova su Unsplash

I rischi ambientali e sanitari della pesca illegale

L’operazione di contrasto alla pesca illegale ha portato al sequestro di ricci di mare, cozze e novellame di sardina. Si tratta di esemplari per i quali vige il divieto di pesca e di commercio.

La pesca illegale danneggia l’ecosistema marino

Nel corso di una perlustrazione del litorale e di alcune vie di Bari, i militari della sezione di polizia marittima della Guardia Costiera di Brindisi, coordinati dal centro di controllo di area della pesca della Direzione marittima di Bari, hanno sequestrato circa 300 esemplari di ricci di mare Paracentrotus lividus, 20 chili di cozze nere Mytilus Galloprovincialis e diverse vaschette della cosiddetta “schiuma di mare” di sardina Sardina pilchardus.

Con schiuma di mare si indica il novellame (o neonata di pesce), ovvero i pesci giovani nei primi stadi di sviluppo post-larvale. Pescare – e mangiare – quella che è considerata una prelibatezza in realtà è un grave danno all’ecosistema marino perché si compromette il ripopolamento naturale di pesce.

Venditori abusivi in condizioni igienico-sanitarie precarie

Le forze dell’ordine hanno sequestrato il pesce da tre venditori abusivi che avevano allestito in strada dei banchetti di fortuna. Non ci vuole molto a capire quali fossero le condizioni igienico-sanitarie. Pertanto, al danno ecologico si somma quello alla salute degli incauti acquirenti.

Il controllo sulla pesca e sul commercio illegale è costante. Infatti, la legge regionale n. 6 del 18 aprile 2023 «vieta nel mare territoriale della Puglia il prelievo, la raccolta, la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione degli esemplari di riccio di mare e dei relativi prodotti derivati freschi per tre anni».

Il varo della legge ha avuto l’obiettivo di favorire il ripopolamento del riccio di mare nei mari regionali, garantendo un periodo di riposo della specie, preservando la risorsa ittica e scongiurando il rischio di estinzione dovuto ai massicci prelievi.

Ristoratori e consumatori siano più consapevoli

Dopo il sequestro, la Guardia Costiera ha immediatamente rigettato in mare i ricci e i mitili, ancora vivi e freschi. Al contrario, ha dovuto distruggere il novellame di sardina.

La Capitaneria di Porto ha precisato che i controlli continueranno, non solo per scoraggiare il perdurare della pesca illegale ma anche per tutelare la filiera ittica e i consumatori finali.

Sarebbe importante anche diffondere una corretta informazione a tutti i livelli sul danno recato dalla pesca illegale in termini ambientali e sanitari.

I ristoratori non devono proporre nei menù esemplari illegali, i consumatori devono essere consapevoli che chiedere o accettare piatti con questi ingredienti li trasforma in veri e propri nemici del mare e li espone a rischi seri per la salute.

Exit mobile version