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Alimentazione a base di insetti, una soluzione per l’Africa?

Nel 2050 la Terra sfiorerà i 10 miliardi di abitanti, e tutti avranno diritto a un’alimentazione sana ed equilibrata. In Africa la malnutrizione è molto elevata: i ricercatori di alcune università stanno studiando il valore nutritivo degli insetti per inserirli stabilmente nelle diete per l’alto valore proteico e il basso impatto ambientale

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Via depositphotos.com

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Gli insetti sono un tema alimentare di grande tendenza. Ma non se ne parla per moda, bensì perché potrebbero soddisfare i punti cardine dell’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile).

Richiesta di cibo e cambiamenti climatici

Le previsioni su popolazione e alimentazione sono abbastanza angoscianti, soprattutto a fronte dei cambiamenti climatici che sconvolgono tutto il Pianeta e i sistemi alimentari.

La popolazione umana cresce ogni anno di circa 83 milioni di persone, che avranno tutte bisogno e diritto a un’alimentazione sana. I sistemi alimentari attuali come potranno soddisfare una richiesta così pressante senza distruggere l’equilibrio ambientale del Pianeta?

L’Africa è un Continente particolarmente fragile dal punto di vista alimentare: la malnutrizione è elevata e ci sono molte probabilità che peggiori ulteriormente dato che gli effetti dei cambiamenti climatici pesano moltissimo sull’agricoltura.

I ricercatori dell’Alliance for African Partnership – un consorzio creato insieme alla Michigan State University di cui fanno parte dieci università africane – sono impegnati a individuare cibi alternativi sia per le persone che per il bestiame: cercano soluzioni rapide ma sostenibili.

In Africa gli insetti sono già apprezzati

Ricordiamo alcuni numeri che danno il quadro dell’Africa: ha 1,3 miliardi di abitanti, circa la metà dei poveri a livello globale, circa il 30% globale di bambini rachitici. Durante le crisi alimentari, gli insetti (cavallette, bruchi, vermi e grilli) sono stati impiegati come fonti alternative di proteine.

Gli studiosi africani ritengono quindi necessario realizzare ricerche specifiche per comprendere quali siano le reali proprietà nutrizionali degli insetti commestibili e quali possano essere gli eventuali benefici in termini di reddito conseguenti all’allevamento e al commercio degli insetti.

Usare gli insetti come mangime per il bestiame sarebbe estremamente redditizio: i mangimi pesano per circa il 70% sugli allevamenti. Infine, devono essere chiariti gli aspetti che riguardano l’igiene, la sicurezza e l’accettazione da parte dei consumatori.

Le termiti (Macrotermes bellicosus), facilmente reperibili, sono largamente consumate in Africa perché ricche di grassi e proteine: vengono speziate, arrostite e consumate come spuntino. Sono molto apprezzate in Nigeria, ma vanno forte anche grilli adulti (brachytrypes specie) e cavallette adulte dalle corna corte (Cytacanthacris naeruginosus unicolour).

Zuppe arricchite con le proteine degli insetti

Adedayo Adeboye, un ricercatore della Osun State University in Nigeria, ha sperimentato vari modi per introdurre gli insetti nelle diete rendendoli gradevoli al palato, come scrive in “University World News” (Africa Edition, 25 November 2021).

Adeboye rileva che la crescente urbanizzazione sta cambiando l’alimentazione e che si diffonde l’uso di cibi pronti, anche se troppo ricchi di zuccheri, grassi e sale. Ha provato a ridurre gli insetti in polvere e inserirli nelle zuppe pronte di verdure, poi le ha fatte assaggiare ad alcuni volontari che, avendo familiarità con il sapore delle verdure, non erano prevenuti (pur sapendo di avere davanti un mix di verdure e insetti) e le hanno trovate gradevoli. Sono state testate zuppe con diverse quantità di insetti, la preferita è stata quella con solo il 10% di insetti.

La zuppa di verdura arricchita con gli insetti ha un maggiore contenuto di proteine, minerali e grassi a scapito di fibre e contenuto vegetale. Quindi polverizzando gli insetti e inserendoli nelle preparazioni in aggiunta ad altri ingredienti è possibile avere diete più proteiche a costo contenuto per un numero maggiore di persone, che mangiandoli in questa forma superano facilmente il disgusto provocato dall’insetto intero.

Come si sa, tutto il mondo è paese e anche in Africa libri, programmi televisivi e app sono un ottimo mezzo di diffusione delle notizie. Gli studiosi hanno capito che le loro ricerche non potevano rimanere confinate nei laboratori o nelle sale dei convegni, ma dovevano trovare una diffusione all’esterno. Così hanno pensato di attivarsi per stabilire contatti con aziende, agenzie governative, Ong, possibili donatori e diffondere i risultati dei loro studi.

La domanda di insetti commestibili è in crescita, favorita anche dai mezzi di comunicazione. Anche i ristoranti degli alberghi propongono con successo menù con insetti.

In Zimbabwe gli insetti sono ricercatissimi

In Zimbabwe, ad esempio, i vermi mopane fanno parte della dieta nelle zone rurali e sono considerati un’autentica prelibatezza nelle città. Lunghi come una mano e del calibro di un sigaro, i vermi si mangiano secchi, croccanti come le patatine fritte o conditi con una salsa piccante.

I palati più raffinati li preferiscono di una zona piuttosto che di un’altra; sono molto nutrienti, hanno circa il triplo delle proteine della carne bovina. Sono quindi molto ricercati e intorno a loro c’è un mercato talmente fiorente che è facile trovarli perfino nei ristoranti africani di Parigi.

Sicuramente la domanda di insetti per alimenti e mangimi è destinata a crescere; con la prospettiva di raggiungere quasi i 10 miliardi di persone nel 2050, l’opzione insetti non è fantasiosa, ma anche in questo caso va definito il loro impatto sull’equilibrio ambientale.