Rinnovabili

“Agro-Social: seminiamo valore” premia l’inclusione sociale

agro-social
Da sinistra Marco Notarnicola, Gianpaolo Vallardi, Erika Stefani, Vincenza Ruggiero, Sandro Gambuzza, Federico Felici, Lorenzo Fronteddu e Giuseppe Urbano

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – L’inclusione sociale in ambito agricolo è al centro del bando “Agro-Social: seminiamo valore” voluto da Japan Tobacco International e Confagricoltura. Ai progetti vincitori di questa seconda edizione sono stati assegnati in totale centoventimila euro per l’ulteriore sviluppo dei progetti.

Rivitalizzare aree e persone fragili

Confagricoltura si occupa da circa dieci anni di progetti di agricoltura sociale; la novità di quest’anno, come ha spiegato Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura, è l’approccio diverso che «premia l’area progettuale sostenendo concretamente progetti di impresa in grado di coniugare sostenibilità e solidarietà. “Agro-Social: seminiamo valore”, aperto a tutte le regioni italiane, nel favorire l’inserimento lavorativo e sociale di soggetti fragili, realizza nei territori nuovi modelli di sviluppo delle comunità rurali».

Il bando “Agro-Social: seminiamo valore” ha premiato tre categorie, particolarmente colpite dagli effetti della pandemiale donne, le aree interne e il Sud – con l’obiettivo di ridare slancio a quei contesti dove si sono aggravate le disuguaglianze. Iniziative sociali, ma anche imprenditoriali: fare comunità agricola valorizza la coesione dei territori producendo occupazione nelle categorie più fragili. Finora 3500 realtà hanno creato 30mila posti di lavoro, cifre che danno la dimensione di un fenomeno che è giusto incoraggiare.

Progetti di inclusione sociale nel rispetto dell’ambiente

Per Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs & Communication Director di JTI Italia, “Agro-Social: seminiamo valore” rappresenta la sintesi di come JTI intenda le declinazioni ambientale, sociale ed economica della sostenibilità applicata alle idee imprenditoriali. «Con l’innovazione tecnologica si può creare una filiera agricola sostenibile a 360°, abbassando l’impatto delle produzioni agricole, sostenendo le migliori pratiche e salvaguardando salute e benessere dei lavoratori. Inoltre, il valore sociale è una grande potenzialità nell’agricoltura: un momento di rinascita e un sostegno alle categorie più fragili perché diventino protagoniste dello sviluppo». Per Fronteddu è molto significativo il recupero di aree sottratte alla criminalità organizzata per creare progetti di inclusione sociale e lavorativa per migranti e categorie fragili nel rispetto dell’ambiente: una sostenibilità integrata grazie alla collaborazione di cittadini, istituzioni, imprese utile per pianificare investimenti sul territorio.

“Sviluppo per il Sud”

Vediamo ora i tre vincitori di questo bando “Agro-Social: seminiamo valore”.

Hasta l’Huevo! di Xfarm di San Vito dei Normanni (in provincia di Brindisi) ha vinto il premio “Sviluppo per il Sud”. Si tratta di un progetto di rete che riunisce l’azienda agro-ecologica Hasta l’Huevo! con la cooperativa sociale Qualcosa di Diverso, la onlus 180 Amici Puglia e Arci Brindisi. L’obiettivo è quello di creare una filiera per valorizzare le uova di alta qualità di galline allevate all’aperto e reinserire nel lavoro migranti e persone che vengono da percorsi psichiatrici.

L’azienda agricola, di 50 ettari, si trova su un terreno confiscato alla criminalità organizzata. Integrando la produzione di uova, olivi e asparagi selvatici Hasta l’Huevo! mira a creare un’occupazione in agricoltura che possa coprire tutto l’anno e quindi diventare stabile. Un’agricoltura che guarda al lavoro come strumento di autonomia delle persone per integrarle nel territorio.

“Rilancio delle aree interne”

R.Accogliere di Rocca Massima (in provincia di Latina) ha vinto il premio Rilancio delle aree interne con un progetto di collaborazione tra le aziende agricole Talea, Fabio Tora e La Lucciola, la cooperativa sociale Il Quadrifoglio e l’associazione di promozione sociale Farm to Fork. Attraverso la formazione dei migranti, R.Accogliere intende creare un serbatoio di risorse qualificate da integrare stabilmente nelle aziende agricole locali nel rispetto delle normative.

Il punto di partenza è stato il recupero e la rivalorizzazione di castagneti abbandonati; dall’iniziale ricerca di manodopera stagionale anche qui si è pensato di integrare l’apicoltura con le produzioni di oliveto, vigneto e castagneto per creare tre periodi di raccolta e garantire una continuità lavorativa. Un ulteriore progetto allo studio di R.Accogliere è quello di tenere corsi di formazione nei centri di accoglienza per dare possibilità di lavoro anche altrove.

“Impresa Donna”

L’iniziativa PRO J.O.B. (Just One Bike) di Roma ha conquistato il premio per Impresa Donna. L’obiettivo è quello di sostenere l’autoimprenditorialità, favorire l’occupazione di soggetti vulnerabili italiani e stranieri (soprattutto donne), valorizzare i prodotti delle fattorie sociali e delle aziende agricole laziali e dell’Italia centrale.

Grazie alle biciclette pensate per il trasporto di prodotti agricoli e adattate allo street food, sostenibili dal punto di vista sia economico che ecologico, i beneficiari del progetto potranno intraprendere un’attività autonoma di somministrazione e vendita di prodotti forniti dalle fattorie sociali creando anche un indotto nel territorio.

La disabilità diventi una risorsa per rilanciare il Paese

La conclusione della premiazione di “Agro-Social: seminiamo valore” è del ministro per le Disabilità Erika Stefani. «La disabilità non deve più essere relegata in una nicchia dominata da pietismo e assistenzialismo; al contrario è una grande risorsa per ripensare e rilanciare il Paese, piena di energie. Le imprese sanno vedere in anticipo rispetto alla politica: accompagniamole senza frapporre ostacoli.

I progetti sperimentali nel campo della disabilità hanno bisogno di fluidità e capacità di adattamento, non esiste una soluzione unica per molteplici disabilità. L’agricoltura sociale non è utile solo per dare un lavoro e quindi produrre reddito, ha valore perché permette di essere parte attiva della società».

Exit mobile version