(Rinnovabili.it) – Agritech è il nuovo Centro Nazionale per lo sviluppo delle Nuove Tecnologie in Agricoltura promosso e coordinato dall’Università Federico II di Napoli.
Per rendere, il Centro Agritech coinvolge 28 università, 5 centri di ricerca, 18 imprese.
L’ateneo napoletano è responsabile dell’hub nazionale e coordina nove nodi di ricerca (spoke) distribuiti equamente tra Nord, Centro e Sud allo scopo di ridurre i divari esistenti in Italia, secondo quanto prescritto dal PNRR.
I coordinatori dei nove spoke di Agritech sono: CNR, Università di Bologna, Università degli studi di Bari, Università degli studi di Milano, Università di Bologna, Università di Padova, Università di Siena, Università della Tuscia, Università di Napoli Federico II.
I cinque obiettivi di Agritech
Agritech ha 5 obiettivi principali: resilienza – Adattamento delle produzioni ai criteri di sostenibilità e ai cambiamenti climatici; basso impatto – Riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale; circolarità – Sviluppo di strategie di economia circolare; recupero – Sviluppo delle aree marginali; tracciabilità – Promozione della sicurezza, tracciabilità e tipicità delle filiere agroalimentari
Agritech avrà un finanziamentocomplessivo di circa 350 milioni di euro, di cui 320 milioni a carico del PNRR. È uno dei cinque Centri Nazionali finanziati nell’ambito della Missione 4, Componente 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Investimento 1.4 “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di ‘campioni nazionali di R&S’ su alcune Key Enabling Technologies”).
Tecnologie per lo sviluppo sostenibile
Il progetto Agritech si basa sull’utilizzo di tecnologie abilitanti per lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale nel settore agroalimentare, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere.
La complessa iniziativa di Agritech si articola secondo azioni diverse: collegare infrastrutture di ricerca in agricoltura disponibili a livello nazionale, utilizzare le tecnologie abilitanti per migliorare produttività e sostenibilità, promuovere transizione ecologica e digitale, collaborare con le imprese per aumentare la resilienza e la competitività economica nel settore agroalimentare, formare la prossima generazione di studiosi nel settore, garantire il capitale umano e le competenze necessarie per affrontare le sfide future.
Un esempio, Santa Chiara Lab
Ad esempio, il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena è il nodo di ricerca si occupa della gestione dello Spoke 9 “Misurazione, certificazione e valorizzazione della qualità, dell’origine, della tipicità, della sicurezza e della sostenibilità dei prodotti, dei processi, delle filiere e delle aziende agroalimentari”.
Lo Spoke 9 coinvolge ricercatrici e ricercatori di 8 dipartimenti diversi dell’Ateneo senese in sinergia con enti e imprese e mira a creare il laboratorio diffuso “METRIQA”.
Qui ricerca scientifica e nuove tecnologie dell’informazione contribuiranno alle nuove dimensioni della qualità delle produzioni attraverso soluzioni innovative per la tracciabilità dei processi, la misurazione, la certificazione e la promozione dell’origine e della sostenibilità dei prodotti, dei processi, delle filiere e delle singole aziende.
Le attività di ricerca utilizzeranno anche i dati raccolti dalle istituzioni pubbliche nelle aziende agrarie e in quelle provenienti dall’agricoltura di precisione. Per svolgere tutte le funzioni relative allo Spoke 9, l’Università di Siena ha ottenuto un finanziamento di 10 milioni di euro.
L’ampia partecipazione ad Agritech
Gli altri enti coinvolti in Agritech sono: Università di Torino, Centro Euro-Med sui Cambiamenti Climatici, CREA, New Technologies, Energy and Sustainable Economic Development, Fondazione Edmund Mach, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università degli Studi della Basilicata, Università di Bolzano, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Catania, Università di Foggia, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Perugia, Università di Pisa, Università di Parma, Università di Reggio Calabria, Sapienza Università di Roma, Università di Salerno, Università di Sassari, Università di Udine, Università delle Marche, Antares Vision, Consorzi Agrari d’Italia, Casillo, CNH, De Matteis, e-GEOS, Engineering, Eni, Graded, IBF, Irritec, Relatech, Società Sementi Italiana, Telespazio, Bonifiche Ferraresi, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San Paolo e Nestlé.