L’Agrifood Forum 2022 si terrà il 26 maggio dalle ore 10 esclusivamente online
(Rinnovabili.it) – Che cosa significa produrre cibo in modo sostenibile nel mondo di oggi? Gli obiettivi fissati in Europa e dall’Italia sono sufficienti per fronteggiare l’impatto più forte del climate change? Quali sono le trasformazioni virtuose in corso lungo le catene del valore del sistema alimentare, e come possiamo assecondarle e promuovere la loro diffusione? In un periodo di trasformazioni epocali come quello che stiamo vivendo, fra transizione ecologica, strascichi della pandemia e l’ombra del conflitto in Ucraina, come dobbiamo ripensare il modo in cui produciamo il nostro cibo?
A questi interrogativi è dedicato l’Agrifood Forum 2022, il 1° evento digitale dedicato all’alimentazione sostenibile in Italia, che quest’anno celebra la seconda edizione con un programma ricchissimo di temi e ospiti. Organizzato da Rinnovabili.it in collaborazione con Santa Chiara Lab – Università di Siena, Giovani di Confagricoltura-ANGA, Earth Day Italia, Fondazione Symbola, Future Food Institute e Borghi Autentici d’Italia, il Forum si terrà online il 26 maggio a partire dalle ore 10 del mattino. Durante l’evento sarà presentato in esclusiva un sondaggio svolto dal nostro quotidiano per conoscere le posizioni degli operatori del settore agricolo sullo sviluppo dell’agrivoltaico.
Agrifood forum 2022, quali risposte alle crisi multiple di oggi?
Il sistema alimentare globale è fragile e le crisi multiple che viviamo lo mettono a dura prova. La prima e decisiva è la crisi climatica. Le cronache ci propongono quotidianamente notizie che confermano la necessità di cambiare il modo in cui produciamo cibo, di adattarci al climate change. Tra marzo e l’inizio di maggio, un’ondata di calore lunghissima e poderosa ha compromesso i raccolti di grano tra India e Pakistan con temperature di 5-7°C sopra la media. In Europa, la perdita di raccolti per siccità è già triplicata negli ultimi 50 anni.
Al clima si aggiungono la guerra e le sue incognite. Russia e Ucraina esportano il 19% dell’orzo globale, il 14% del grano tra duro e tenero e il 4% del mais. Alimenti essenziali per l’uomo a tutte le latitudini, e infatti quello che producono Kiev e Mosca costituisce il 12% delle calorie commerciate a livello mondiale. Non solo: questi due paesi riforniscono il 100% o quasi del fabbisogno di alcuni paesi, soprattutto in Africa. Le incertezze legate alla guerra hanno già fatto schizzare in alto i prezzi di molti alimenti di base.
E poi c’è la speculazione. Un’inchiesta di Lighthouse reports, ad esempio, rivela che nel 1° quadrimestre 2022 due fondi d’investimento che speculano sui futures dei cereali, gestiti da Teucrium e Invesco, hanno attirato almeno 1,3 miliardi di dollari. Di cui quasi la metà – 589 milioni – sono arrivati la prima settimana di marzo, cioè pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione russa. In tutto il 2021 i 2 fondi avevano attirato appena 200 milioni. Sono anche manovre speculative come queste a “drogare” i mercati e a trascinare il cibo verso prezzi impossibili.
L’Agrifood Forum 2022 si chiede come stiamo reagendo allo scenario che ci si staglia di fronte. Tanto più che in Europa, lontano dai riflettori e dalle prime pagine, è in corso un braccio di ferro la cui posta in gioco è la Pac e i suoi benefici per clima e biodiversità. Da più parti si chiede di smontare un pezzo dopo l’altro la politica agricola comune. E l’UE inizia a cedere. In ballo c’è la tenuta delle piccole e medie imprese agricole del continente, ma anche la scelta di puntare sul biologico come vettore di sostenibilità per eccellenza.
Il valore della sostenibilità nei sistemi alimentari
A dipanare le varie dimensioni di questa crisi del sistema alimentare globale sono chiamati gli ospiti dell’Agrifood Forum 2022, organizzato con il patrocinio di ASviS. Strategie, orizzonti temporali, visioni, tecnologie, nuovi modelli produttivi e sociali, buone pratiche saranno analizzati con rappresentanti delle istituzioni e del Terzo Settore, associazioni di categoria, manager di industrie alimentari, ricercatori, startup. Più di 40 i relatori, suddivisi in 6 panel che si susseguiranno per tutta la giornata. Ad lanciare la discussione, come per la prima edizione, sarà ancora una volta Maurizio Martina, vice direttore generale della FAO ed ex ministro dell’agricoltura. Insieme al suo successore Stefano Patuanelli e a rappresentanti della politica e delle parti sociali a più livelli discuterà degli indirizzi che la politica può e deve dare al comparto alimentare in un frangente come questo.
A seguire una raffica di panel tematici verticali. Si va dal ruolo delle agroenergie e dell’economia circolare in agricoltura alla posizione dell’industria alimentare, passando per il biologico e il biodinamico, le nuove frontiere dell’innovazione in ambito agrifood, e un affondo sul valore sociale del cibo.
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