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Startup e intelligenza artificiale, l’agroalimentare del futuro passa da qui

Startup e intelligenza artificiale sono gli elementi che ormai caratterizzano i progetti di sviluppo della sostenibilità nel settore agroalimentare. Se la creatività è il primo requisito necessario, la formazione è altrettanto indispensabile

Startup e intelligenza artificiale, l’agroalimentare del futuro passa da qui
Foto di Markus Spiske su Unsplash

Con startup e intelligenza artificiale cresce la sostenibilità dell’agrifood

In Italia aumenta il numero delle startup nel campo dell’agroalimentare. Quello che sta portando valore aggiunto allo scenario dell’innovazione è la presenza crescente dell’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale, elemento di spicco delle startup agrifood

Per agritech e foodtech mai più senza. Infatti, l’intelligenza artificiale è la componente ulteriormente innovativa di ogni startup che si rispetti.

FoodSeed – il programma di accelerazione foodtech per startup italiane altamente performanti della Rete Nazionale di Cassa Depositi e Prestiti – lo scorso anno ha selezionato sette startup, per l’autunno se ne attendono almeno altre otto.

Il primo evento di quest’anno – centrato sui temi dell’intelligenza artificiale – è stato l’occasione per fare il bilancio del primo anno di attività di Verona Agrifood Innovation Hub, il primo hub di sviluppo dell’agrifoodtech italiano che mette in connessione università, istituzioni, aziende e associazioni.

Sia la gestione di FoodSeed che dell’Hub sono affidate a Eatable Adventures, acceleratore spagnolo del foodtech.

340 startup attive nell’agroalimentare

Verona Agrifood Innovation Hub vuole porsi come un punto di riferimento nazionale dell’agroalimentare: riunisce startup, istituzioni e aziende per spingere le eccellenze di un settore strategico dell’economia italiana.

Un rapporto dell’Hub mette in luce il panorama variegato ed estremamente vivace dell’innovazione agroalimentare in Italia: 340 startup attive nel settore (un terzo nella produzione e trasformazione alimentare, e per il 20% ciascuno nell’agritech e tecnologie della ristorazione e consegna), con una crescita del 10% sul 2022. Gli investimenti nel 2023 hanno raggiunto i 167 milioni di euro.

Eventi e corsi di formazione

Il risultato operativo del primo anno,per l’Hub, sono i corsi di formazione gratuiti, sia di base che avanzati, con 1.400 partecipanti, per aumentare le competenze tecniche e commerciali dei partecipanti su una serie di temi: fare impresa nell’agroalimentare, innovazione foodtech, nutrizione sostenibile, economia circolare e food design.

Vi si sono aggiunti workshop di Open Innovation, iniziative di trasferimento delle innovazioni emerse dalle startup, dirette alle aziende.

Ai corsi hanno partecipato studenti (50%), aziende (20%) e startup (20%): una miniera di talenti a cui possono attingere le imprese del settore.

Inoltre sono stati creati 500 eventi per la comunità imprenditoriale che vi cresce intorno.

Sui programmi di accelerazione sono stati investiti 1,2 milioni di euro messi a disposizione dall’investimento complessivo di 15 milioni dei soci del progetto (Unicredit, Cariverona, Eatable Adventures, CDP Venture).

Una Summer School per l’agroalimentare a Salerno

Da Nord a Sud, un’altra iniziativa interessante nel settore dell’innovazione è la seconda edizione di Agrifood Future Summer School che si svolgerà a Salerno dall’8 all’11 settembre 2024.

Questo programma di formazione è sviluppato in collaborazione con Hub Rete di Salerno e Rural Hack.

La Summer School è un laboratorio per innovatori e imprenditori del settore agroalimentare fortemente improntato all’innovazione tecnologica. Saranno ammessi 100 partecipanti selezionati tre: studenti, ricercatori, imprenditori, manager, appassionati, futuri startupper.

Al centro dei programmi il concetto di Food System 5.0, ovvero la rielaborazione dei sistemi agroalimentari in chiave di sostenibilità ambientale e sociale con il contributo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.

Un modello di impresa da studiare attraverso workshop, simulazioni, discussioni con imprenditori ed esperti. Non solo produzione di cibo, quindi, ma anche un modo per diventare agenti di cambiamento nel sistema agroalimentare.

Anche nella Agrifood Future Summer School si studierà come l’applicazione dell’intelligenza artificiale possa essere uno strumento per la sostenibilità del sistema.

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