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Risparmio idrico in agricoltura, la scelta delle colture fa la differenza

Image by ju Irun from Pixabay

Esistono sistemi di risparmio idrico in agricoltura?

Il risparmio idrico in agricoltura è diventato sempre più indispensabile, soprattutto se lo si considera in rapporto alla sicurezza alimentare.

Infatti la quantità delle produzioni agricole dipende anche dalla possibilità di irrigare i terreni, ma bisogna fare i conti con il cambiamento climatico.

Il rialzo costante delle temperature a livello globale è una delle cause della scarsa disponibilità di acqua in alcune zone del Pianeta.

Risparmio idrico e produttività dei terreni

Da tempo gli scienziati studiano il consumo di acqua in agricoltura nel tentativo di individuare dei sistemi che consentano un risparmio idrico pur mantenendo costante il livello di produttività.

Tuttavia si scontrano con la mancanza di dati su vasta scala per quanto riguarda il consumo di acqua per uso agricolo, e questo complica lo studio di soluzioni efficaci.

Tra le opzioni individuate, il passaggio a colture che hanno una scarsa necessità di acqua. Questo porterebbe a ridurre il consumo idrico anche fino al 93%, ma imporrebbe l’adozione di colture diverse da quelle tradizionali.

Con le pratiche di copertura del suolo (pacciamatura) si potrebbe risparmiare fino all’11% del consumo di acqua. È evidente, quindi, che per una gestione sostenibile dell’acqua in agricoltura si deve cominciare con il calcolare il consumo idrico potenziale per le colture.

La tecnologia aiuta l’agricoltura

Un gruppo di ricercatori ha sviluppato un metodo per stimare il consumo di acqua e l’evapotraspirazione nella Central Valley della California con l’uso combinato di telerilevamento, big data e apprendimento automatico.

L’evapotraspirazione è la quantità di acqua che dal terreno passa nell’aria allo stato di vapore per effetto congiunto della traspirazione attraverso le piante e dell’evaporazione direttamente dal terreno.

I risultati dello studio Field-scale crop water consumption estimates reveal potential water savings in California agriculture pubblicato in “Nature Communications” fanno ritenere che con pratiche agricole più efficienti si può risparmiare tanta acqua quanto con il cambio delle colture o addirittura lasciando i campi incolti.

Fare di più con meno

Nel caso della California bisogna fare una premessa importante: le colture del Golden State non sono praticabili in altri Stati, e la vendita dei prodotti agricoli è stata pari a 59 miliardi di dollari.

È qui che si coltiva più di un terzo della frutta e delle noci degli Stati Uniti.

Ma si tratta di coltivazioni che richiedono molta acqua (l’80% dell’acqua consumata in California) e l’aumento delle temperature sta rimettendo in discussione le capacità produttive dei terreni.

Fare di più con meno è diventata una questione di sopravvivenza.

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