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Rete Donne Foreste, valorizzare il ruolo femminile nel settore forestale

La Rete Donne Foreste intende valorizzare il ruolo femminile nel settore forestale, che ha una connotazione tipicamente maschile. Attraverso il suo Manifesto, sostiene l’empowerment femminile e vuole superare la diffidenza di genere e tra generi mettendo a valore le diversità che sono sempre portatrici di ricchezza

Rete Donne Foreste, valorizzare il ruolo femminile nel settore forestale
Foto AIEL/Confagricoltura

Rete Donne Foreste, più spazio alle donne nel settore forestale

La Rete Donne Foreste nasce per abbattere un pregiudizio e valorizzare una delle sue componenti.

Il settore forestale ha una connotazione tipicamente maschile, ma la presenza femminile sta crescendo di importanza e conquistando ruoli di vertice con una spiccata vocazione alla sostenibilità.

110 parole chiave per 88 esperti

Se ne è parlato anche in occasione della presentazione del libro Foreste e Società – Piccolo Dizionario di Gestione Forestale Sostenibile, curato da Marco Marchetti (ed. Compagnia delle Foreste).

Il volume parte da 110 parole chiave spiegate da 88 esperti per indagare il rapporto delle persone con gli alberi e i boschi.

Si tratta di uno spunto interessante per cogliere le tante possibilità nascoste in un bene prezioso per l’ambiente e le persone che conosciamo troppo poco.

Un patrimonio da valorizzare, come pure il ruolo delle donne che stanno dimostrando di possedere le competenze professionali e la sensibilità ambientale per portare valore aggiunto al settore forestale.

Il Manifesto lanciato dalla Rete Donne Foreste rappresenta l’impegno delle donne nel settore forestale anche quando provengono da ambiti diversi.

Inoltre, la creazione della Rete Donne Foreste potenzia il positivo “effetto femminile” e gioca un ruolo positivo nel superamento delle diffidenze di genere.

Le 3 componenti del Manifesto della Rete Donne Foreste

Il Manifesto si articola, anche graficamente – in modo semplice ma accattivante – in tre parti, che rappresentano i suoi significati che partono dalle componenti fondamentali degli alberi: le radici, il tronco e la chioma.

  • Le radici rappresentano la volontà di andare oltre l’immagine storica del settore forestale, tradizionalmente maschile, per arricchirne la crescita, l’innovazione e lo sviluppo, valorizzando qualità e professionalità anche femminili.
  • Il tronco simboleggia la necessità di assicurare il giusto equilibrio della partecipazione femminile nei consessi istituzionali, accademici, professionali, pubblici o privati a tema forestale.
  • La chioma rappresenta l’impegno a garantire alle giovani donne che si affacciano al mondo del lavoro la stessa facilità di accesso alle professioni forestali a tutti i livelli, da quelli manageriali a quelli tecnici e operativi.

Perché è nata la Rete Donne Foreste

AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali) intende proseguire il percorso per promuovere la parità di genere insieme a Confagricoltura per affrontare le sfide ambientali con un impegno congiunto.

Abbiamo chiesto ad Annalisa Paniz, direttrice generale di AIEL di raccontare la storia della Rete Donne Foreste e quali esigenze ne abbiano guidato la nascita.

Come si è sviluppata l’idea di questa rete al femminile? 

Un anno fa, proprio a Ecomondo, ho conosciuto Silvia Piconcelli, che in Confagricoltura è responsabile territorio, agricoltura biologica e risorse boschive. Mettendo a confronto le nostre esperienze legate alle rispettive carriere lavorative, ci siamo trovate a condividere il pensiero secondo cui si potevano trovare dei begli esempi di donne professioniste nel settore forestale e che sarebbe stato bello raccontarli e valorizzarli nel senso più proprio del termine, cioè quello di dare il giusto risalto al valore di qualcosa.

Il passo successivo è stato quello di renderci conto che serpeggiava, tra questi esempi femminili, un sentire comune legato alle difficoltà di affermazione in un settore la cui immagine storica è prettamente maschile.

Ci siamo quindi appassionate all’idea di poter “prendere per mano” un percorso e disegnarne il tracciato insieme a tutte coloro che, in quanto donne professioniste del settore forestale, si sono ritrovate nelle parole del Manifesto.  

Quali obiettivi vorrebbe raggiungere?

Il motto del Manifesto è “Liberiamo l’energia delle donne per superare la diffidenza di genere” e in questa scia si trovano i desiderata della nostra neonata Rete.

In primis dare forza e supporto all’empowerment femminile, superando la diffidenza di genere e tra generi che nasce da una mancanza di fiducia, mettendo invece a valore le diversità che i generi portano con sé, perché nella diversità vi è ricchezza, di approcci, di capacità, di attitudini.

In secundis trasferire il know how delle donne di oggi alle generazioni più giovani che si stanno affacciando sul fronte forestale del mondo del lavoro, che è sicuramente cambiato rispetto anche a solo un decennio fa ma che ha ancora bisogno di progredire e allargarsi alle figure professionali femminili anche nei ruoli apicali.

Il comparto forestale ha una connotazione fortemente maschile e un ruolo strategico nel raggiungimento della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Una maggiore presenza femminile può rappresentare un fattore di accelerazione?

Certamente! Rinunciare a una parte del capitale umano in forza al settore forestale significa non metterne a valore tutto il potenziale.

E di questo potenziale ce n’è un gran bisogno perché il percorso verso il raggiungimento della sostenibilità ambientale, economica e sociale è strategico per la sopravvivenza del Pianeta e ancora lungo e costellato di sfide. Serve l’apporto professionale e di competenze di tutti.

Tutti possono sottoscrivere il Manifesto della Rete Donne Foreste, con l’hashtag #retedonneforeste si può testimoniare il proprio sostegno alla rete.

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.