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Reddito agrario, cosa cambia nel decreto legislativo approvato dal Governo

Reddito agrario, cosa cambia nel decreto legislativo approvato dal Governo
Immagine di jcstudio su Freepik

Il reddito agrario nel nuovo decreto legislativo

Anche il reddito agrario rientra nel decreto legislativo IRPEF e IRES approvato dal Consiglio dei Ministri in via definitiva.

La spiegazione del viceministro Leo

«Il provvedimento interviene sulla determinazione del reddito, sia delle persone fisiche che di quelle giuridiche, con modifiche che interessano le diverse categorie reddituali», ha spiegato il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo in una nota.

Il decreto legislativo, che sembrerebbe semplificare le norme per i redditi da lavoro autonomo e gli studi professionali, contiene anche importanti modifiche per quanto riguarda il reddito agrario.

Il nuovo decreto permette di definire modalità di tassazione allineate ai cambiamenti che si stanno verificando nel settore agrario, grazie a tecniche di coltivazione che puntano sull’innovazione e sulla tutela dell’ambiente.

Il decreto legislativo punta all’agricoltura innovativa

Come ha spiegato il viceministro Leo a proposito del reddito agrario, il decreto legislativo «introduce regole che valorizzano le colture innovative, come le vertical farm e le colture idroponiche.

L’obiettivo è sostenere un’agricoltura tecnologica e moderna, che renda il nostro Paese, anche dal punto di vista fiscale, al passo con i tempi».

Nel dettaglio, il decreto fiscale riconosce particolari agevolazioni per le imprese agricole innovative con la modifica dell’articolo 32 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) adeguandolo alle norme dell’art. 2135 c.c. per tutte le forme di esercizio delle attività agricole.

In questo articolo, infatti, si specificava al punto 2 che si considerano attività agricole quelle «dirette alla coltivazione del terreno e alla silvicoltura».

La valorizzazione delle vertical farm e delle colture idroponiche denota finalmente la propensione a sostenere l’innovazione in agricoltura.

Reddito agrario e modalità di coltivazione innovative

Le associazioni degli agricoltori si dichiarano soddisfatte. Coldiretti sottolinea il fatto che il decreto legislativo «in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale, opera la complessiva revisione del regime impositivo dei redditi delle persone fisiche (IRPEF) e delle società e degli enti (IRES) e conferma i principi di delega previsti nella legge fiscale per il settore agricolo».

A proposito di reddito agrario e colture innovative, per Coldiretti il decreto legislativo «consente di determinare la tassazione su base catastale anche per quelle attività agricole esercitate mediante modalità di coltivazione innovative quali ad esempio le vertical farm o le colture idroponiche in grado di ridurre, tra l’altro, il consumo di acqua, di rendere più salubri i prodotti vegetali, di sottrarre determinate produzioni di carattere vegetale agli effetti distruttivi dei cambiamenti climatici».

Inoltre, «il decreto legislativo, in attuazione dei principi di delega, prevede anche la norma che riconduce ai redditi ottenuti dalle attività agricole i redditi derivanti dalle attività di coltivazione e di allevamento che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici».

Nuove tecnologie per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità

Semaforo vede anche da Confagricoltura, che accoglie positivamente il decreto legislativo e le norme relative al reddito agrario.

Per quanto riguarda il settore primario, è «fondamentale la riconduzione ai redditi agricoli dei proventi che possono ricavarsi dalla cessione di beni materiali e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalla tutela dell’ambiente, come i certificati di crediti di carbonio per la cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche dell’agricoltura rigenerativa».

L’associazione ritiene inoltre importante «avere ricondotto al sistema della tassazione agricola le attività collegate comunque allo svolgimento di cicli biologici di carattere animale o vegetale che possono concorrere al raggiungimento degli obiettivi della transizione green nell’ottica della sostenibilità ambientale».

Particolarmente apprezzato l’adeguamento delle norme fiscali per le modalità innovative di coltivazione, «un grande passo che permette all’agricoltura di cogliere gli sviluppi delle moderne tecnologie in grado di risparmiare risorse naturali a vantaggio di una produzione sicura, al riparo anche dagli eventi climatici».

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