L’ultima riforma della PAC, nel 2021, ha scontentato tutti
Sussidi in base al reddito e non alle dimensioni degli appezzamenti. Schemi per incoraggiare i consumatori a ridurre la carne. E persino i contestatissimi meccanismi per incentivare la chiusura degli allevamenti, ipotizzati dall’Olanda per accompagnare gli agricoltori nel cambiamento del loro modello di business. Sono alcuni dei suggerimenti principali per la futura riforma della politica agricola comune emersi dal dialogo strategico messo in piedi dalla Commissione UE all’indomani delle proteste dei trattori.
Di cosa si tratta? Al momento, nient’altro che idee messe sul tavolo. Il documento presentato oggi all’esecutivo UE non ha alcun carattere vincolante, si tratta di un semplice “contributo alla discussione”. In realtà, è un testo negoziato tra portatori d’interesse che hanno orientamenti molto distanti: le principali ong attente a questi temi come Bird Life, Greenpeace, European Environmental Bureau, i grandi sindacati europei come il COPA, le associazioni di categoria legate alla filiera come Euroseeds, Fertilizers Europe, FoodDrinkEurope. E il fatto che tra le raccomandazioni espresse alla Commissione siano “sopravvissuti” nel testo finale alcuni dei punti più controversi fa sperare che, nei prossimi mesi e anni, il dibattito sulla riforma della politica agricola comune possa diventare meno polarizzato.
“L’esito di questo dialogo strategico dimostra che è possibile andare oltre un dibattito polarizzato e creare fiducia tra stakeholder molto diversi”, ha rimarcato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in questi giorni alle prese con la formazione della squadra di commissari per il suo 2° mandato.
“La Commissione esaminerà ora attentamente le loro idee. Vogliamo tutti un settore alimentare e agricolo fiorente in tutto il nostro continente, che ricompensi i nostri agricoltori, i nostri cittadini e il prezioso patrimonio naturale. Con questo rapporto, abbiamo una base molto solida per lo sviluppo di una nuova visione per l’alimentazione e l’agricoltura in Europa”, ha aggiunto von der Leyen.
Idee per cambiare la politica agricola comune
I suggerimenti prodotti dal dialogo strategico sull’agricoltura europea sono organizzati in 5 pilastri.
- “Lavorare insieme per un futuro sostenibile, resiliente e competitivo”: idee per adattare la politica agricola comune alle necessità della transizione, rafforzando la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, l’accesso ai finanziamenti e il ruolo del commercio e degli standard internazionali. Qui si suggerisce di modificare l’impianto stesso della PAC, in modo da elargire i sussidi (anche) in base al reddito. Tra gli altri punti, il documento chiede l’armonizzazione degli standard di valutazione della sostenibilità per il mondo agricolo.
- “Avanzare verso sistemi agroalimentari sostenibili”: idee per la promozione di pratiche agricole sostenibili, anche per un capitolo delicato come l’allevamento del bestiame. Si chiedono, tra le altre cose, “assistenza finanziaria per la trasformazione delle aziende agricole, accesso a nuove attrezzature, sostegno a nuove imprese nelle aree rurali, programmi di rinuncia volontaria e programmi di riqualificazione e aggiornamento professionale per la transizione verso sistemi di produzione alternativi”.
- “Promuovere la resilienza trasformativa”: suggerimenti per gestire rischi e crisi nel settore, inclusi quelli generati dalla crisi climatica.
- “Costruire un settore attraente e diversificato”: il dialogo strategico affronta il tema, cruciale, del rinnovamento generazionale e dell’uguaglianza di genere nel settore.
- “Migliore accesso e utilizzo della conoscenza e dell’innovazione”: raccomandazioni per potenziare l’accesso alla conoscenza e alle competenze e sul ruolo della digitalizzazione.