Accelerare il sequestro di anidride carbonica
Applicare frammenti di rocce polverizzate nei campi coltivati sembra produrre risultati interessanti da diversi punti di vista. Prima di tutto dal punto di vista ambientale, perché sembra che siano in grado di ridurre i gas a effetto serra. Per quanto riguarda la capacità produttiva dei terreni, questa potrebbe addirittura aumentare del 16%, con grande soddisfazione degli agricoltori.
Le conclusioni a cui è giunto un gruppo di ricerca del Leverhulme Centre for Climate Change Mitigation dell’Università di Sheffield (UK) sono contenute nella ricerca Enhanced weathering in the US Corn Belt delivers carbon removal with agronomic benefits pubblicata in Proceedings of the National Academy of Sciences- PNAS. Il punto di partenza è una ricerca del 2020.
Cospargere il suolo di rocce polverizzate
Alla base è una tecnica detta alterazione degli agenti atmosferici delle rocce: in sostanza, si tratta di cospargere il suolo di rocce polverizzate per potenziare le sue capacità di rimuovere la CO2 dall’atmosfera. Infatti, le rocce assorbono naturalmente l’anidride carbonica mentre si decompongono nell’ambiente. Il procedimento per potenziare questo processo naturale consiste nel polverizzare le rocce e aggiungerle nei terreni per accelerare il processo di sequestro di CO2. Quindi, maggiore è il numero di pezzi in cui si frantumano le rocce, maggiore è la superficie totale disponibile per il sequestro del carbonio; di conseguenza, maggiore è la quantità di CO2 che si può assorbire.
L’erosione naturale avviene in tempi molto lunghi: per accelerare questo processo si deve procedere con una polverizzazione meccanica delle rocce. Questo materiale è applicabile sui campi insieme agli altri trattamenti, quindi non è necessario alcun passaggio in più.
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Aumenta la resa dei terreni
La ricerca del 2020 (Potential for large-scale CO2 removal via enhanced rock weathering with croplands, pubblicata nella rivista scientifica “Nature”) valutava i possibili risultati dell’applicazione di rocce polverizzate nei terreni nei diversi Paesi del mondo. Applicando questa tecnica in tutto il mondo sarebbe possibile assorbire dall’atmosfera fino a 2,2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno, una quantità che corrisponde a circa la metà delle emissioni totali dell’Europa.
Se non basta pensare al beneficio ambientale, un incentivo molto interessante per gli agricoltori viene dall’aumento di resa dei terreni che è nell’ordine di +12-16%. Questo dipende dall’aumento di pH del suolo che mette le piante in condizione di assorbire meglio i nutrienti presenti nel suolo. Un ulteriore beneficio, secondo gli studiosi, è l’aumento del valore nutrizionale delle piante trattate con rocce basaltiche (il basalto è una roccia vulcanica) polverizzate.