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L’agricoltura rigenerativa funziona? Un progetto triennale ne testa l’efficacia e ne definisce le linee guida

L’agricoltura rigenerativa funziona? Per rispondere a questa domanda è partito un progetto triennale che ha selezionato aziende guidate da giovani agricoltori con un importante ruolo della tecnologia, inseparabile componente dell’agricoltura sostenibile

Immagine di freepik

Agricoltura rigenerativa e giovani imprenditori

Avviato un progetto triennale per creare protocolli per l’agricoltura rigenerativa a livello nazionale e territoriale.

È questo il contenuto dell’accordo siglato da xFarm Technologies e Giovani di Confagricoltura-ANGA con il supporto dss+.

La selezione delle aziende

32 aziende agricole selezionate in tutta Italia (nei settori seminativo, risicolo e frutticolo, in particolare olivicoltura e viticoltura) parteciperanno alla sperimentazione per un periodo di tre anni usufruendo della piattaforma Hubfarm, sviluppata da Confagricoltura insieme a xFarm Technologies.

In particolare, si tratta di 11 aziende nel Nord-Est, 8 nel Nord-Ovest, 7 nel Centro, 6 nel Sud e nelle Isole che dall’inverno 2024-2025 inizieranno un percorso di agricoltura rigenerativa.

Le aziende – tra le 900 associate ad ANGA – sono state selezionate sulla base di un questionario per inquadrarle dal punto di vista strutturale, organizzativo e agronomico e comprendere la propensione ad avviare pratiche di agricoltura rigenerativa.

Dai risultati del questionario in merito alle pratiche agronomiche emerge che il 50% dei giovani imprenditori agricoli applica una rotazione minore di due anni (25% mono-successione, ovvero una tecnica di avvicendamento dei seminativi che si effettua ripetendo, su uno stesso appezzamento, la coltura di una singola specie nel tempo).

Il 28% degli intervistati utilizza in maniera sistemica le colture di copertura (cover-crops), mentre il 65% dichiara di utilizzare ammendanti organici.

Il 95% ritiene necessario intraprendere un cambiamento verso pratiche più sostenibili e il 67% afferma di aver già avviato un percorso in questo senso.

Come funziona il progetto?

La prima fase è iniziata a marzo 2024 con le attività di campionamento e analisi del suolo per rilevare le condizioni dei terreni prima di iniziare le pratiche di agricoltura rigenerativa (il cosiddetto “tempo zero”).

La comparazione tra il prima e il dopo servirà a verificarne l’efficacia nel migliorare la salute del terreno, in particolare per quanto concerne il contenuto di carbonio organico (SOC, Soil Organic Carbon).

Le mappe di caratterizzazione del suolo elaborate grazie a un’analisi satellitare dell’area di studio e ad accurati modelli statistici individueranno i punti di campionamento.

Gli agricoltori parteciperanno poi a workshop di co-design e identificheranno un set di pratiche agricole rigenerative da adottare in azienda.

Al termine del progetto si definiranno i protocolli di agricoltura rigenerativa adatti ai diversi contesti produttivi analizzati durante il progetto.

Agricoltura rigenerativa e transizione digitale

Hubfarm rappresenta un importante passo avanti verso la digitalizzazione dell’agricoltura, per renderla più efficiente, competitiva e sostenibile: sulla piattaforma si condividono informazioni e dati utili alle imprese agricole per semplificare le operazioni ottimizzando tempo e risorse.

Con Hubfarm si può pianificare, monitorare e analizzare le attività agricole in modo integrato.

Ad esempio, da smartphone o da tablet si può tenere traccia dello storico delle lavorazioni, delle concimazioni e degli interventi di difesa e irrigazione all’interno delle aziende, e costruire un database aziendale.

Con un modello previsionale che simula le dinamiche del carbonio nel terreno si visualizza l’andamento della sostanza organica nel suolo in base alle pratiche agricole adottate in campo.

Sarà così possibile simulare i diversi scenari di variazioni di emissioni e sequestro e stimolare gli agricoltori ad adottare stabilmente le nuove pratiche, con indubbi vantaggi in termini di sostenibilità ambientale ed economica.

Chi gestisce il progetto?

xFarm Technologies è una tech company che punta alla digitalizzazione del settore agroalimentare:

con i suoi strumenti innovativi affiancare gli imprenditori agricoli e gli stakeholders nella gestione delle loro aziende.

Oggi supporta il lavoro di 420mila aziende agricole, appartenenti a più di 50 filiere e presenti su 4 milioni di ettari in oltre 100 Paesi del mondo.

Giovani di Confagricoltura-ANGA rappresenta i 12mila giovani imprenditori agricoltori iscritti a Confagricoltura e contribuisce ai processi decisionali in materia di politiche giovanili in agricoltura a livello nazionale e comunitario.

È membro permanente, a Bruxelles, del Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori – CEJA.

dss+ fornisce servizi di consulenza alle aziende per una trasformazione sostenibile. Nel campo dell’agricoltura, offre consulenza su sicurezza alimentare, eccellenza operativa e ESG con particolare attenzione a etica, sicurezza sul lavoro, innovazione, protezione dell’ambiente.

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.