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Il ruolo delle piante nel ciclo globale dell’acqua

Le piante immagazzinano grandi quantità di acqua ma i cambiamenti di uso del suolo e i cambiamenti climatici alterano il ciclo globale dell’acqua. Un gruppo di ricercatori, utilizzando anche i dati di telerilevamento della NASA, stima la quantità di acqua accumulata dalle piante e il tempo impiegato dall’acqua per fluire all’interno di esse

Il ruolo delle piante nel ciclo globale dell’acqua
Image by Thilo Becker from Pixabay

Le piante sono una riserva di acqua

Le piante immagazzinano grandi quantità di acqua. Pertanto, rientrano nel grande ciclo globale dell’acqua ma i cambiamenti di uso del suolo e i cambiamenti climatici lo alterano.

Un interessante studio dei ricercatori dello Schmid College of Science and Technology della Chapman University (un ateneo di ricerca che si trova in California) fornisce le prime stime complete della quantità di acqua accumulata dalle piante e del tempo che impiega per fluire all’interno di esse.

Lo studio Global estimates of the storage and transit time of water through vegetation è pubblicato in “Nature Water”.

Le piante, la parte dimenticata del ciclo dell’acqua

«Le piante sono la parte dimenticata del ciclo globale dell’acqua. In molti casi, non sono nemmeno rappresentate nei diagrammi del ciclo dell’acqua, il che è assurdo perché sappiamo già che svolgono questo ruolo critico nel riportarla dal suolo all’atmosfera», sottolinea Andrew Felton, che ha partecipato al gruppo di ricerca.

Infatti si sa che la maggior parte dell’acqua che ritorna dal suolo all’atmosfera lo fa attraverso le piante; quello che ancora non era noto era quanto tempo impiegasse a transitare attraverso le piante.

La vegetazione terrestre immagazzina circa 786 km3 di acqua, solo circa lo 0,002% della quantità totale di acqua dolce accumulata sulla Terra.

Il ruolo della vegetazione nel ciclo dell’acqua

Lo studio rileva inoltre che il tempo necessario per fluire attraverso le piante e tornare nell’atmosfera è tra i più veloci nel ciclo globale dell’acqua: varia da cinque giorni nei terreni coltivati a 18 giorni nelle foreste sempreverdi di aghifoglie.

Il tempo di transito dell’acqua attraverso i terreni coltivati è stato significativamente e costantemente il più veloce: l’acqua transita attraverso le piante in meno di un giorno durante il picco della stagione di crescita.

Gli scienziati hanno calcolato che la media annuale globale per il transito dell’acqua attraverso le piante dall’ingresso all’uscita è di 8,1 giorni, l’acqua nei laghi impiega 17 anni e quella nei ghiacciai impiegherà 1.600 anni. Risultati che evidenziano il ruolo dinamico della vegetazione nel ciclo dell’acqua.

Elaborazione dei dati del telerilevamento della NASA

I ricercatori hanno scoperto che il tempo di transito dell’acqua attraverso la vegetazione varia considerevolmente a seconda dei diversi tipi di copertura del suolo, clima e stagioni.

Probabilmente il tempo di transito dell’acqua è molto sensibile a eventi come la deforestazione, la siccità e gli incendi.

Inoltre, gli studiosi hanno osservato che i terreni coltivati in tutto il mondo tendono ad avere tempi di transito molto simili e molto veloci. Pertanto, il cambiamento dell’uso del suolo potrebbe omogeneizzare il ciclo globale dell’acqua e contribuire alla sua intensificazione riciclando più rapidamente l’acqua nell’atmosfera, dove può trasformarsi in eventi di forti piogge.

Per effettuare i calcoli, il team di ricerca ha utilizzato per un periodo di cinque anni i dati della missione satellitare Soil Moisture Active Passive Mission (SMAP) della NASA, che ha fornito stime ad alta risoluzione dell’acqua nei suoli.

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