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I finanziamenti all’agricoltura dimostrano l’attenzione per il settore

I finanziamenti all’agricoltura dimostrano l’attenzione per il settore
Foto di Marco Oriolesi su Unsplash

I finanziamenti all’agricoltura previsti dalla manovra

I finanziamenti destinati all’agricoltura sono sotto la lente delle associazioni di categoria. Complessivamente il Governo in carica ha superato l’esame, anche se ancora rimangono alcune lacune da colmare. Ottenuta l’approvazione della Camera, il testo della Legge di Bilancio è passato al Senato per l’approvazione.

La posizione comune è favorevole per varie ragioni. In linea generale, gli interventi messi in atto dimostrano un’attenzione per il mondo agricolo.

Come ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commentando la legge di bilancio, la manovra «pur nella ristrettezza delle risorse, dedica attenzione all’agricoltura. Oltre alla riduzione della pressione fiscale, utile a dare slancio all’economia, della manovra apprezziamo le misure utili al processo di innovazione del settore e alla ricerca in ambito agricolo».

I finanziamenti principali in sintesi

L’approvazione della Commissione Europea

Positiva l’approvazione da parte della Commissione Europea degli sgravi contributivi previsti dal DL 15 maggio 2024, n. 63 recante “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale” (il cosiddetto DL Agricoltura).

In sostanza, le aziende agricole potranno beneficiare di una riduzione del 68% dei contributi da versare all’INPS.

Una misura che mette in campo 167 milioni di euro: una liquidità importante a fronte dei danni provocati dagli eventi climatici estremi di quest’anno e alle incertezze commerciali dovute al conflitto russo-ucraino.

Un risultato, sottolinea Confagricoltura, ottenuto con l’impegno dei Ministeri dell’Agricoltura e del Lavoro.

Tutto bene quindi? Si segnalano anche alcune criticità. Ad esempio, Confagricoltura evidenzia «la restrizione del plafond del finanziamento del credito di imposta 4.0, la mancata armonizzazione della normativa sulle agroenergie con le attività connesse al codice civile (agrivoltaico) e il no alla proroga del bonus verde».

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