Giornata mondiale delle api 2024, apicoltrici in prima fila
Il 20 maggio la Giornata mondiale delle api giunge alla settima edizione. In coincidenza con questo anniversario, prende il via il progetto “Api in Rosa. Volti e storie dell’apicoltura femminile in Italia”, ideato dalla giornalista e scrittrice Valentina Calzavara e promosso dalla FAI – Federazione Apicoltori Italiani.
Giornata mondiale delle api 2024, “Bee engaged with youth”
L’ONU ha fissato la data del 20 maggio per celebrare la Giornata mondiale delle api e aumentare la consapevolezza sul ruolo degli impollinatori nella protezione dell’ecosistema. Il tema di quest’anno è “Bee engaged with youth”, per sottolineare quanto sia importante coinvolgere i giovani nella conservazione degli impollinatori, custodi del nostro ambiente e del futuro del Pianeta.
Dell’operosità delle api e di quanto il loro lavoro di impollinatrici sia indispensabile per il mantenimento della biodiversità e per la sopravvivenza delle specie vegetali si parla spesso, ma mai abbastanza. Quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo e il 75% delle specie mondiali di interesse agrario dipendono per la loro riproduzione, in tutto o in parte, dall’impollinazione. Senza il lavoro instancabile degli animali impollinatori, le ripercussioni sulla sicurezza alimentare sarebbero drammatiche.
Leggi anche Archeologia Arborea, una culla di biodiversità nell’Alta Valle del Tevere
Il declino degli impollinatori
Le api e gli altri impollinatori sono sottoposti a uno stress ambientale sempre più forte in cui si sommano il degrado ambientale, l’inquinamento da agenti fisici e chimici, il cambiamento climatico, la diffusione di specie aliene invasive, di parassiti e di patogeni. L’insieme di questi fattori mette in serio pericolo la vita degli impollinatori. Pertanto, la salvaguardia degli ecosistemi è fondamentale per la sopravvivenza delle api.
Oltre a monitorare i dati ambientali in rapporto alle api dal 2015, l’ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale) cura alcuni progetti, tra cui “Apincittà” in collaborazione con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFAA) e il progetto VeBS sul buon uso degli spazi verdi e blu.
Su 75mila apicoltori italiani il 30% sono donne
La FAI è nata nel 1953. La principale organizzazione del settore apistico italiano, che aderisce a Confagricoltura, è presente su tutto il territorio nazionale isole comprese, come pure in alcune zone di minoranza linguistica dove sono presenti delle realtà associative bilingui (Valle d’Aosta/Francia/Svizzera, Alto Adige/Austria, Friuli Venezia Giulia/Slovenia).
In Italia sono censiti 75mila apicoltori. Della Federazione fanno parte consorzi degli apicoltori, associazioni dei produttori apistici, libere associazioni, apicoltori, imprenditori apistici e professionisti a titolo principale.
In Italia il numero delle donne che si impegnano in apicoltura sta crescendo: ad oggi rappresentano il 30% degli apicoltori. Il progetto “Api in Rosa” vuole essere un omaggio alle api e alle apicoltrici che si dedicano ai vari aspetti di questa attività: da quello economico all’attenzione alla biodiversità fino alle buone pratiche per l’agricoltura sostenibile.
Leggi anche Giornata mondiale delle api 2023, proteggiamo gli impollinatori
Ogni regione avrà la sua rappresentante in “Api in Rosa”
Tante storie che rappresentano un universo green, e ogni regione (comprese le due province autonome di Trento e Bolzano) avrà una sua rappresentante. Le loro esperienze saranno raccontate, fotografate e divulgate grazie a una campagna social e sui mezzi di comunicazione. Il momento culminante di “Api in Rosa” sarà la mostra-evento che si svolgerà a Roma il prossimo anno in occasione della Giornata mondiale delle api 2025.
Le apicoltrici iscritte alla Fai o altra associazione di settore, nonché titolari di alveari censiti nella banca dati dell’Anagrafe Apistica Nazionale possono presentare la candidatura a segreteria@federapi.biz, a prescindere dal numero di alveari e dall’età.
Elementi di peso nella selezione saranno l’originalità del percorso, la storicità dell’impegno, la peculiarità del territorio di provenienza, la tradizione preservata o l’innovazione introdotta.
Come dichiara Valentina Calzavara, «“Api in Rosa” vuole contribuire a dare valore all’impegno delle donne in apicoltura, che può essere esempio e fonte d’ispirazione».
L’apicoltura italiana è costellata di figure femminili che l’hanno sostenuta per generazioni «sia a livello familiare sia imprenditoriale, come pure nel campo della ricerca e dell’associazionismo. “Api in Rosa” è un riconoscimento al merito di queste donne straordinarie», sottolinea Raffaele Cirone, presidente nazionale della FAI.