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Donne nel settore agroalimentare, vanno rafforzate le startup femminili

Le donne nel settore agroalimentare sono ancora sottorappresentate e sottofinanziate. Un programma europeo punta su istruzione e formazione per sviluppare le capacità di leadership femminili e aiutarle a rendere il sistema agroalimentare più sostenibile attraverso l’innovazione e la tecnologia

Donne nel settore agroalimentare, un programma per le imprenditrici

Immagine di prostooleh su Freepik

La presenza delle donne nel settore agroalimentare procede tra le difficoltà. Troppo spesso, infatti, non viene loro riconosciuto il giusto valore e non occupano il posto che meritano.

L’imprenditorialità è un motore dell’innovazione e della crescita della società, ma le donne sono ancora sottorappresentate e sottofinanziate, specialmente nel settore agroalimentare.

A tale proposito, il Parlamento Europeo ritiene che «per le donne nelle aree rurali sia necessaria una maggiore istruzione e formazione aziendale incentrata sulla creazione di piani aziendali, sullo sviluppo di capacità di leadership e sulla contabilità e su un coaching personalizzato».

Più innovazione e tecnologia per l’agricoltura sostenibile

La missione di EIT Food (European Institute of Innovation and Technology) è rendere il sistema agroalimentare più sostenibile attraverso l’innovazione e la tecnologia.

In Italia, EIT Food si appoggia a Future Food Institute, un’impresa sociale di profilo internazionale che organizza corsi, seminari, che fa educazione su temi agroalimentari e mette al servizio una rete di network per il raggiungimento degli obiettivi europei.

EIT Food e Future Food Institute, attraverso EWA-Empowering Women in Agrifood – un programma europeo nato per sostenere la presenza delle donne nel settore agroalimentare in 12 Paesi UE – promuovono i progetti femminili nel settore agrifood in Italia.

Infatti, secondo il 7° Censimento generale dell’Agricoltura dell’Istat, in Italia la presenza delle donne nel settore agroalimentare è scesa del 30%.

Tuttavia, ci sono due dati positivi: è cresciuta la partecipazione ai ruoli manageriali (31,5%) e la maggiore presenza si registra al Sud (40% in Molise).

Chi può partecipare?

Per partecipare a EWA-Empowering Women in Food è necessario:

  • essere donne residenti in Italia e avere un progetto nel settore agroalimentare;
  • essere residente in Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Spagna, Turchia e Ucraina;
  • aver costituito un’impresa da non più di tre anni;
  • aver ricevuto meno di 60mila euro di finanziamenti pubblici e/o privati;
  • impegnarsi a partecipare al programma e agli eventi ad esso collegati.

Finora, EWA-Empowering Women in Agrifood ha premiato più di 370 imprenditrici, ha assegnato oltre 560mila euro di premi, ha messo in contatto startup, imprenditori solitari, aziende, investitori, creando nuove partnership e opportunità per gli stakeholder, ha fatto crescere 40 startup e attratto investimenti per oltre 12 milioni di euro.

Il programma prevede sezioni di mentoring e formazione per migliorare le capacità imprenditoriali e le conoscenze aziendali, opportunità di networking con esperti del settore, eventi dove presentare la propria idea imprenditoriale, supporto per superare gli ostacoli nel lancio e nella scalabilità di un’attività agroalimentare di successo.

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