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Detenuti e lavoro, l’agricoltura per un progetto di reinserimento sociale

Il lavoro è alla base del reinserimento sociale di detenuti ed ex-detenuti. Un bel progetto di agricoltura sociale accompagna quindici persone a imparare la gestione di un’azienda agricola. I beneficiari non imparano solo un mestiere, ma anche a vivere fuori dal carcere in modo autonomo e responsabile

Detenuti e lavoro, l’agricoltura per un progetto di reinserimento sociale
Foto Confagricoltura – Il ministro Pichetto Fratin alla presentazione del progetto

15 detenuti ed ex-detenuti al lavoro in un’azienda agricola

Il reinserimento di detenuti ed ex-detenuti parte dal lavoro. È questo il senso del progetto “Ripartiamo dalla nostra terra. L’agricoltura sociale” avviato dalla collaborazione tra Confragricoltura, JTI Italia e Caritas.

Il progetto prevede l’attivazione di 6 tirocini formativi e lavorativi nel settore dell’agricoltura in collaborazione con l’agenzia per il lavoro AG-Formazione.

Il reinserimento sociale di 15 detenuti ed ex-detenuti

Ri-partiamo, ovvero partiamo di nuovo, per quello che vuole essere un nuovo inizio.

“Ripartiamo dalla nostra terra. L’agricoltura sociale” prevede il reinserimento al lavoro e alla vita sociale per quindici persone, tra detenuti ed ex-detenuti. Il progetto si svolge all’interno di un’azienda agricola autosufficiente, alla cui gestione i detenuti ed ex-detenuti partecipano attivamente.

Nell’azienda agricola Casale del Melograno – che si trova a Castrolibero, in provincia di Cosenza – i destinatari del progetto si occupano di tutto: dalla coltivazione di frutta e verdura all’allevamento di animali, dalla lavorazione al confezionamento e alla commercializzazione dei prodotti agroalimentari.

Ad accompagnare detenuti ed ex-detenuti nel progetto di reinserimento al lavoro è una équipe multidisciplinare composta da psicologi, educatori, esperti del settore agricolo e volontari.

Perché legare all’agricoltura un progetto di reinserimento al lavoro?

Perché scegliere l’agricoltura per un progetto di reinserimento di detenuti ed ex-detenuti?

Sappiamo bene quanto l’agricoltura sia importante per il nostro Paese dal punto di vista economico (è una voce fondamentale del nostro Pil e del nostro export) e reputazionale (i prodotti agroalimentari italiani sono sinonimo di qualità e di sicurezza). Non è per caso che i prodotti italiani sono i più imitati nel mondo.

“Ripartiamo dalla nostra terra. L’agricoltura sociale” assegna all’agricoltura anche un importante valore sociale. L’agricoltura, quindi, come opportunità e speranza per chi, dopo una caduta, ce la mette tutta per rialzarsi.

L’agricoltura si evolve, ma i suoi valori restano immutati

Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura, ha spiegato con chiarezza cosa significa l’agricoltura per la comunità: «L’agricoltura si è innovata nei processi di produzione, ma i valori sui quali si fonda il nostro lavoro restano invariati: la solidarietà, la resilienza, la consapevolezza.

Ogni giorno lavoriamo per garantire la sicurezza alimentare a una popolazione sempre più ampia, tutelando l’ambiente e il legame tra il territorio e le persone.

L’agricoltura ha nel suo DNA una forte vocazione sociale, che si esprime al meglio quando riesce a valorizzare le persone più fragili.

Il progetto “Ripartiamo dalla nostra terra. L’agricoltura sociale” realizzato con JTI Italia e Caritas è indispensabile per incentivare modalità di impresa etiche, che offrono opportunità di lavoro concrete anche a persone in difficoltà, con un riscontro positivo importante sulla produttività e sulla società».

Un esempio di impresa etica

Ricordiamo, a tale proposito, anche l’iniziativa “Coltiviamo agricoltura sociale” che Confagricoltura porta avanti ormai da molti anni.

Come è nella tradizione della Caritas, anche questo progetto ne conferma l’impegno a sostenere le persone fragili. Non si insegna solo un lavoro, ma si danno le basi di responsabilità e autogestione per imparare a vivere fuori dal carcere.

Il reinserimento di detenuti ed ex-detenuti nel lavoro ha un duplice valore: aiutare a recuperare il rapporto con la comunità e nello stesso tempo contrastare la povertà.

Il progetto “Ripartiamo dalla nostra terra. L’agricoltura sociale” è stato avviato nel gennaio 2024 e terminerà alla fine dell’anno.

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.