Rinnovabili

Dalle cellule vegetali il cibo sostenibile del futuro

Foto ENEA

L’agricoltura cellulare potrà soddisfare la richiesta crescente di cibo?

Gli alimenti derivati da cellule vegetali potrebbero essere una risposta sostenibile alla crescente richiesta di cibo? È quello che hanno in mente i ricercatori dell’ENEA.

Infatti nei laboratori dell’ENEA si sta lavorando alla produzione di quella che viene definita “agricoltura cellulare”. Partendo da colture vegetali destinate all’alimentazione si possono produrre molecole ricche di nutrienti senza erosione di suolo e senza perdita di biodiversità.

Trovare risposte sostenibili entro il 2050

Entro il 2050 il Pianeta sarà abitato da quasi dieci miliardi di persone: la richiesta globale di cibo aumenterà tra il 50% e il 60%, ma i cambiamenti climatici potrebbero ridurre i raccolti anche del 30%. Come trovare una soluzione possibile per nutrire le persone rispettando la terra, l’acqua, l’aria, ovvero proteggendo la salute dell’ambiente e quindi dell’uomo? Sarà indispensabile trovare sistemi alternativi di produzione alimentare, e la ricerca ritiene che nelle cellule vegetali potremmo trovare parte della soluzione ai nostri problemi.

Le cellule vegetali sono coltivate in ambienti controllati: questo significa che non servono pesticidi, che si riduce il consumo di suolo, che basta poca acqua e che diminuiscono gli scarti di produzione. Inoltre, non ci sono problemi legati a crolli di produttività per cause climatiche o per fitopatologie. Limitare lo sfruttamento delle risorse naturali, tra l’altro, è anche alla base del Green Deal e delle altre strategie europee.

I cibi da cellule vegetali potrebbero arrivare nello spazio

La produzione di alimenti da cellule vegetali permette l’estrazione di principi farmaceutici. In pratica, in un bioreattore si moltiplicano le cellule vegetali in una coltura liquida, come avviene nel caso del pane o della birra. Una nota curiosa è la possibilità di approvvigionare gli equipaggi che vanno nello spazio con prodotti freschi derivati da cellule vegetali coltivabili fuori suolo.

Per quanto riguarda invece i consumatori, avrebbe a disposizione cibi ricchi di molecole benefiche senza dover ricorrere ai cibi cosiddetti added with, ovvero addizionati di sostanze che mettono a rischio la sicurezza alimentare.

Il sistema potrebbe anche interessare le aziende agricole che non si dovrebbero più preoccupare delle variazioni dovute al cambiamento climatico: un modo per avere sempre a disposizione determinate tipologie di prodotti alimentari che si potrebbero integrare con la produzione di eccellenze del territorio.

Exit mobile version