Intelligenza artificiale, alleata dell’agricoltura contro il cambiamento climatico
Per l’agricoltura il cambiamento climatico rappresenta la sfida delle sfide, ma l’intelligenza artificiale le può portare un aiuto risolutivo.
Infatti non si tratta solo di produrre più cibo per tutti inquinando di meno: gli agricoltori si trovano costantemente alle prese con condizioni meteorologiche instabili e fenomeni sempre più intensi e ravvicinati.
Ne abbiamo avuto un esempio con l’Emilia Romagna, che è stata inondata per ben quattro volte nell’ultimo anno.
Il cambiamento climatico impatta sulla salute del suolo
Una ricerca in tal senso, condotta da ENEA e Università di Bari, ha studiato l’impatto del cambiamento climatico sulla salute del suolo sfruttando l’intelligenza artificiale.
I primi risultati dello studio Climate Change and Soil Health: Explainable Artificial Intelligence Reveals Microbiome Response to Warming sono stati pubblicati sulla rivisita “Machine Learning and Knowledge Extraction”.
Il cambiamento climatico può cambiare le temperature e i modelli di precipitazione, di conseguenza influisce sulla temperatura del suolo e sulla disponibilità di acqua.
L’aumento delle emissioni di gas a effetto serra nell’atmosfera – causato da attività umane come l’uso di combustibili fossili, la deforestazione e le attività industriali – è considerato una delle cause principali del riscaldamento globale.
Le ripercussioni sull’agricoltura
Queste modificazioni alterano la distribuzione delle comunità microbiche del suolo e i processi di decomposizione della materia organica portando a un aumento delle emissioni di gas serra e compromettendo la qualità e la salute del suolo.
È evidente come queste condizioni incidano sulla produzione agricola, mettendo a rischio la sicurezza alimentare di milioni di persone in tutto il mondo.
I ricercatori dell’ENEA hanno usato «tecniche di machine learning per identificare il microbioma, che è considerato una delle principali sentinelle dello stato di salute del terreno.
Il microbioma è quell’insieme di batteri, funghi e microrganismi che vivono nel terreno e giocano un ruolo cruciale nella dinamica del carbonio nel suolo in risposta al cambiamento climatico», ha spiegato Claudia Zoani, ricercatrice della Divisione ENEA Sistemi Agroalimentari Sostenibili e coautrice dello studio.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Si tratta di una scoperta di grande valore scientifico: come hanno dichiarato gli scienziati, potrebbe avere importanti implicazioni per la mitigazione dei cambiamenti climatici e la gestione sostenibile del suolo.
Quando la temperatura del suolo aumenta, i microrganismi tendono a lavorare più velocemente e a produrre più anidride carbonica (CO2) che sarà rilasciata in atmosfera. Lo studio delle modificazioni sul microbioma aiuta a prevedere come il ciclo del carbonio nel suolo risponderà al riscaldamento globale.
Come ha spiegato Sabina Tangaro, coordinatrice del gruppo di lavoro dell’Università di Bari, «l’intelligenza artificiale può giocare un ruolo fondamentale perché offre strumenti molto efficaci per analizzare dati complessi, fare previsioni e sviluppare soluzioni innovative per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e adottare pratiche di agricoltura sostenibili che promuovano la produzione alimentare nel lungo termine».