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Agricoltura multifunzionale, perché piace così tanto

L’agricoltura multifunzionale piace agli italiani, come pure gli agriturismi e i mercati contadini di prossimità. Il ruolo degli agricoltori è importante per la manutenzione del territorio e la coltivazione di cibo biologico, ma è anche un fondamentale presidio contro la cementificazione

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Agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio

L’agricoltura multifunzionale piace. Riscuote consensi e fiducia tra gli italiani intervistati per il XIII Rapporto Gli italiani e l’agricoltura realizzato da Fondazione Univerde e Noto Sondaggi in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna amica.

Il Rapporto conferma l’apprezzamento riposto nell’agricoltura multifunzionale, che piace all’85% di quanti hanno partecipato al sondaggio. Inoltre, «gli italiani ritengono importante il ruolo degli agricoltori rispetto alla tutela e alla buona conservazione dell’ambiente, soprattutto in termini di manutenzione del territorio contro frane e alluvioni, coltivazione di cibo biologico e come presidio contro il fenomeno della cementificazione», dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde.

Agricoltura multifunzionale e turismo lento

Piacciono gli agriturismi, ritenuti strategici per il rilancio del turismo (87%): una virtù che i fatti confermano, perché gli agriturismi sono in cima alle preferenze turistiche di questa estate (forse anche per merito di prezzi più abbordabili e di un trattamento meno impersonale).

Piacciono i mercati contadini di prossimità perché i consumatori ritengono che produttori, coltivatori (77%) e mercati contadini (64%) possano garantire una maggiore sicurezza agroalimentare come pure una maggiore genuinità dei prodotti.

Questo dato non sorprende: i mercati di Campagna Amica sono da anni un approdo sicuro per l’acquisto di prodotti agricoli (69%) da parte di consumatori attenti alla qualità (41%) e alla sostenibilità e per quanti amano avere un rapporto diretto e personale con il proprio fornitore con cui si stabilisce una relazione di fiducia. Un altro punto a favore dei mercati contadini lo gioca la convenienza: il rapporto qualità-prezzo è decisamente molto apprezzato (39%, con un +13% rispetto alla precedente rilevazione).

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Piacciono così tanto che l’87% degli intervistati ha dichiarato che vorrebbe avere un mercato contadino nel proprio quartiere.

Il giudizio sull’agricoltura italiana è molto positivo. I prodotti locali sono più saporiti, più genuini e soprattutto più controllati rispetto a quelli provenienti dall’estero: qualità che meriterebbero una certificazione che ne garantisca l’origine.

Una filiera agroalimentare da 580 miliardi dal campo alla tavola

A tale proposito, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha ricordato che l’agroalimentare «è un patrimonio che va difeso anche garantendo che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute».

L’agricoltura multifunzionale ha aperto nuove opportunità di reddito e di lavoro per le imprese agricole ed ha rafforzato il legame con il territorio nel segno della sostenibilità.

«La crescita delle nuove attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, dalle attività ricreative all’agricoltura sociale, dalla sistemazione di parchi, giardini e strade, all’agribenessere fino alla cura del paesaggio e alla produzione di energie rinnovabili, costituiscono una filiera agroalimentare che dal campo alla tavola vale 580 miliardi», ha sottolineato Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti.

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