Le imprese agricole da dieci anni a questa parte hanno imboccato con convinzione la strada dell’innovazione tecnologica, fatta di agricoltura di precisione, efficientamento dei processi produttivi, economia circolare: scelte che hanno portato al risparmio idrico, a ridurre l’uso dei fitofarmaci e dei fertilizzanti di origine chimica, e a diminuire le emissioni di gas serra
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Restore Our Earth è il tema della Giornata della Terra 2021. Il Pianeta ha davvero bisogno di essere risanato, di essere guarito dalle ferite inferte dai comportamenti sconsiderati dei suoi abitanti. C’è bisogno di preservare gli equilibri ambientali e di ripristinare la bellezza del nostro ecosistema.
Le imprese agricole e forestali – che gestiscono il 65% della superficie italiana – giocano un ruolo importante in questa rinascita. Le imprese agricole sane possono contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico grazie a una gestione attenta e sostenibile: a loro è evidente prima che ad altri che lo spreco di risorse come l’acqua, una gestione scorretta delle superfici e dei residui, un uso sconsiderato di pesticidi e fertilizzanti danneggia in prima istanza proprio l’agricoltura che nel lungo periodo sarà sempre più compromessa da eventi climatici estremi come siccità o alluvioni, da attacchi patogeni, da invasioni di insetti alieni.
Per proseguire il percorso di sostenibilità, le imprese agricole da dieci anni a questa parte hanno imboccato con convinzione la strada dell’innovazione tecnologica. C’è ancora chi la confonde con gli OGM, invece si tratta di agricoltura di precisione, efficientamento dei processi produttivi, economia circolare: scelte che hanno portato al risparmio idrico, a ridurre l’uso dei fitofarmaci e dei fertilizzanti di origine chimica. Anche l’atmosfera ringrazia, perché le emissioni dovute all’agricoltura si sono complessivamente ridotte dal 1990 ad oggi, un successo frutto anche della collaborazione con il mondo scientifico.
La Giornata della Terra 2021 può quindi celebrare il suo anniversario con il contributo di un’agricoltura sempre più impegnata sul fronte delle tecnologie verdi, delle energie rinnovabili, della bioeconomia, della produzione di biomateriali. Sono migliorate le tecniche di gestione dei suoli e la gestione sostenibile delle foreste: un cambio di passo che si traduce in prevenzione del dissesto idrogeologico, tutela del paesaggio, presidio delle aree rurali e interne.
L’agricoltura è verde
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha sottolineato che «l’agricoltura 4.0, a partire dalle più recenti innovazioni sul piano digitale e genetico, è il supporto concreto per rendere i sistemi agricoli sempre più sostenibili. Tale approccio da parte degli agricoltori, custodi dei territori, consolida la sostenibilità ambientale ed economica salvaguardando qualità e quantità delle produzioni e del cibo. La Giornata della Terra è un’occasione importante per ricordarlo».
E sul fronte dei consumi? Forse complici gli effetti della pandemia, gli acquisti alimentari degli italiani sono diventati sempre più green, a dimostrazione di un lento ma costante cambiamento negli stili di vita. Sono aumentati gli acquisti direttamente dai produttori e piacciono sempre di più i farmer market dove si trovano prodotti stagionali di qualità e a chilometro zero: cibi più freschi, che durano di più e riducono lo spreco alimentare.
Tutt’altro che secondario è il costo ambientale risparmiato comprando i prodotti stagionali italiani: frutta, verdura, pesce, carne, olio, vino, pane, formaggi. Quanto è pesante l’impatto di ciliegie che arrivano dal Cile, mirtilli dall’Argentina o angurie brasiliane? «Acquistare prodotti a chilometro zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale. Una responsabilità sociale che si è diffusa nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà», fa notare Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. Una considerazione da ricordare non solo nella Giornata della Terra.