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L’agricoltura biologica italiana porta in Africa un progetto di cooperazione internazionale

L’agricoltura biologica italiana è protagonista in Africa di un progetto di cooperazione internazionale di successo. Il progetto Ananas Dolcetto ha affiancato le comunità locali per fornire le competenze necessarie a diventare indipendenti, generando un impatto positivo sugli agricoltori e sulla comunità

Image by senjakelabu29 from Pixabay

Un progetto etico di successo in Africa

(Rinnovabili.it) – L’agricoltura biologica italiana partecipa a un progetto di cooperazione internazionale in Togo.

Il progetto è promosso in Africa da Brio (un’azienda nata dalla volontà di 15 piccoli agricoltori accomunati dai valori dell’agricoltura biologica) in partnership con Coopermondo (la ONG di Confcooperative). Agrintesa (cooperativa agricola di 4mila produttori di ortofrutta e vino dell’Emilia Romagna) è il partner industriale e agronomico, Alce Nero si occupa della commercializzazione.Il progetto Ananas Dolcetto è cofinanziato da AICS (Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo) nell’ambito del bando Profit 2018 (che ha selezionato iniziative imprenditoriali innovative nel campo della cooperazione per perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile).

Imparare a camminare da soli

Dietro al progetto Ananas Dolcetto c’è un preciso progetto etico: affiancare le comunità locali per dare loro gli strumenti per imparare a camminare con le proprie gambe e diventare capaci di accedere ai mercati.

Oggi gli imprenditori agricoli che fanno parte del progetto sono certificati bio e Fairtrade (un movimento internazionale di commercio equo e solidale, attento ai diritti umani e ambientali e alla sostenibilità).

L’Ananas Dolcetto commercializzato con il marchio Alce Nero è molto apprezzato dai consumatori ed ha anche conquistato dei premi di qualità.

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In Togo più di un quarto della popolazione vive sotto la soglia di povertà e la popolazione attiva è occupata essenzialmente in agricoltura.

Il modello cooperativo di agricoltura biologica è stata una scelta vincente: garantisce una fonte di reddito continuativo e favorisce lo sviluppo sociale ed economico della comunità locale.

Il progetto Ananas Dolcetto ha riunito 1.500 agricoltori e una superficie coltivata ad agricoltura biologica di circa 500 ettari.

Formazione e trasferimento di conoscenze

Gli agricoltori sono stati accompagnati nel percorso biologico con corsi di formazione, trasferimento di conoscenze e di tecnologie, donazione di strumentazione tecnica.

La qualità del prodotto ha generato anche un importante ritorno economico che ha avuto un impatto positivo sugli agricoltori e sulle loro famiglie, e costituisce un esempio di successo che si sta pensando di ampliare.

Grazie alla commercializzazione con il marchio Alce Nero, l’Ananas Dolcetto ha partecipato alle fiere italiane ed estere del settore ed è arrivato sulla stampa online: circa 30 milioni di utenti hanno conosciuto il prodotto, e parte di essi ha scelto di acquistarlo.