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Nel futuro dell’Europa c’è un’agricalypse

Una ricerca pubblicata su Environmental Research Letters valuta gli impatti dannosi di eventi climatici estremi sulla produzione agricola del continente

Agricalypse: in 50 anni triplicati i danni all’agricoltura da siccità e calore
Foto di kangbch da Pixabay

In 50 anni triplicati i danni all’agricoltura da siccità e calore in Europa

(Rinnovabili.it) – Ci saranno periodi con scarsità di cibo e un aumento dei prezzi dei generi alimentari. La sicurezza alimentare dell’Europa nel prossimo futuro sarà scossa dagli eventi climatici estremi. Ci sono già tutti i segnali e anche alcuni precedenti che rendono molto meno inverosimile lo scenario descritto da uno studio appena pubblicato su Environmental Research Letters. Scenario da ‘agricalypse’, con crolli della produzione che possono portare a effetti a catena.

La ricerca analizza l’andamento della produzione agricola in 28 paesi europei lungo un periodo che va da metà anni ’60 a oggi, e lo legge sullo sfondo dell’andamento dei fenomeni climatici estremi. In particolare, sotto la lente finiscono episodi di siccità e ondate di calore anomale. Dietro al cui aumento di frequenza e intensità c’è il cambiamento climatico.

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L’impatto negativo medio di questi fenomeni sull’agricoltura è triplicato nello spazio di mezzo secolo. I valori del periodo 1964-1990 sono notevolmente più bassi rispetto a quelli registrati per il 1990-2015. E le conseguenze sull’agrifood, sul mercato dei generi alimentari e sulla sicurezza alimentare europea si è già fatto sentire.

“Un esempio sono l’ondata di caldo e la siccità che hanno colpito l’Europa nel 2018, che hanno causato un calo della produzione di cereali dell’8%, rispetto alla media quinquennale precedente. Ciò ha portato a un aumento dei prezzi”, commenta all’Independent Teresa Bras dell’Università di Lisbona, co-autrice della ricerca che usa i database Faostat e EM-DAT.

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A puntare verso un’agricalypse è soprattutto il danno che può arrivare alla coltivazione di cereali, il cui andamento ha un impatto importante sul comportamento dei mercati. Ma anche le colture non cerealicole subiscono l’impatto del cambiamento climatico. Frutta, verdura e uve utilizzate per il vino, ad esempio, hanno visto un aumento di cinque volte delle perdite di raccolto dovute alle ondate di calore e alla siccità negli ultimi cinque decenni, secondo lo studio.

Una ricerca pubblicata nel 2019 sulla stessa rivista scientifica quantificava l’impatto dei fenomeni climatici estremi sulla produzione agricola. Durante la stagione di crescita di mais, riso, soia e grano tenero, i fattori climatici spiegano il 20%-49% delle fluttuazioni di rendimento agricolo (la percentuale cambia a seconda della cultura presa in esame). In questo contesto, il clima estremo rappresenta da solo il 18% – 43% di queste variazioni interannuali nella resa colturale.