Un’area riqualificata di 23 ettari. L’agriBosco Barilla è un’azione di riqualificazione ambientale pensata per il territorio e per le persone: l’area assorbirà oltre 13mila Kg di CO2 ogni anno per i prossimi 100 anni
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Ogni lungo viaggio inizia con il primo passo, e Barilla di passi ne sta facendo molti. L’ultimo passo verso la sostenibilità dell’ambiente e dei sistemi alimentari è la nascita dell’agriBosco Barilla, un’interessante azione di riqualificazione ambientale che si estende su 23 ettari di terreno (che corrispondono a circa 30 campi da calcio).
Questa grande estensione di terreno prima di diventare l’agriBosco Barilla era in stato di abbandono; oggi è un luogo dove agricoltura, piante e animali si fondono in uno spazio che mette la sostenibilità al primo posto.
Una nuova idea di agricoltura
Campi di girasoli, di grano tenero e grano duro, fiori e cassette per le api e gli altri insetti impollinatori, rotazioni colturali e agricoltura di precisione, a significare che un’altra agricoltura è possibile, fatta di rispetto per la salute dell’uomo e del Pianeta, com’è scritto nella Carta del Mulino (il disciplinare per la coltivazione sostenibile del grano tenero redatto insieme al WWF per la qualità dei prodotti, il supporto l lavoro della comunità di agricoltori e la tutela della biodiversità).
Una grande azienda alimentare come Barilla ha con la natura un rapporto di dare e prendere: quello che prende per i propri prodotti vuole restituirlo con il valore di alberi di specie autoctone in un omaggio alla bellezza del paesaggio e alla biodiversità del territorio.
I lavori di riqualificazione sono iniziati nella primavera 2021; sono stati piantumate 1.070 piante forestali e 200 piante pronto effetto. In coincidenza con Giornata Nazionale degli Alberi (21 novembre) sono stati piantumati circa 1.600 tra piante e arbusti. Il totale delle aree riforestate a compimento del risanamento dell’area destinata all’agriBosco Barilla supererà i 54 ettari.
La “cordata verde”
Due partner si sono uniti a Barilla in questa “cordata verde”: Legambiente – storica associazione ambientalista, che da 40 anni si batte per la tutela del territorio e dell’ambiente in generale – e Azzero CO2 – fondata da Legambiente e Kyoto Club, che progetta e realizza soluzioni per le aziende per la creazione di benessere condiviso degli stakeholder, l’aumento di valore del brand e la riduzione del proprio impatto ambientale. Il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma ha scelto le tipologie di alberi adatte a crescere nell’agriBosco.
AzzeroCO2 ha stimato che l’agriBosco Barilla assorbirà oltre 13mila Kg di CO2 ogni anno per i prossimi 100 anni. Per dare un’idea quantitativa, Barilla ha spiegato che corrisponde all’emissione di un’auto di media cilindrata per fare più di cento volte il giro dell’Equatore.
Un luogo pensato per le persone
L’agriBosco Barilla avrà un ruolo sociale e formativo per la comunità locale: un luogo d’incontro pensato per le persone, dove sia possibile anche condividere orti e frutteti aziendali; un parco didattico per le scuole e le associazioni con percorsi tematici sull’agricoltura sostenibile, l’apicoltura, la tutela della biodiversità e la gestione virtuosa del ciclo delle acque. Va da sé che un posto del genere sia stato progettato senza barriere affinché possa essere inclusivo.
Non resta che iniziare il conto alla rovescia e aspettare la primavera 2022, quando l’agriBosco Barilla sarà inaugurato.