L’ultimo rapporto sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione in Africa conferma una situazione estremamente grave che ha poche prospettive di miglioramento. L’indispensabile trasformazione dei sistemi alimentari richiede visione comune di lungo periodo, forte leadership politica e collaborazione intersettoriale
(Rinnovabili.it) – Il numero di persone che in Africa soffre la fame continua ad aumentare. Diverse le cause di questo dramma umanitario che sembra ormai un problema senza soluzione e che allontana sempre di più il raggiungimento del Goal 2 dell’Agenda 2030 (sconfiggere la fame): conflitti, cambiamenti climatici, perdurante crisi economica (ulteriormente peggiorata a causa del Covid-19).
Nessuna prospettiva di miglioramento
Il nuovo rapporto Africa – Regional Overview of Food Security and Nutrition 2021: Statistics and Trends elaborato dalla FAO, dalla Commissione dell’Unione Africana (AUC) e dalla Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Africa (UNECA) sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione in Africa conferma purtroppo una situazione estremamente grave.
Il peggioramento è iniziato nel 2013, ma il picco negativo si è verificato negli anni 2019 e 2020. Le previsioni per il 2021 non fanno presagire nessun miglioramento, anzi la situazione potrebbe deteriorarsi ulteriormente dato che non è stata intrapresa nessuna azione di sistema per combattere le cause della fame.
Nel 2020, 281,6 milioni di africani hanno sofferto la fame: rispetto al 2014 sono aumentati di 89,1 milioni. Il rapporto mostra una variazione significativa nei livelli e nelle tendenze della fame tra le diverse regioni del Continente. L’Africa orientale registra la situazione peggiore con il 44% delle persone denutrite; seguono l’Africa occidentale con il 27%, l’Africa centrale (20%), l’Africa settentrionale (6,2%), l’Africa meridionale (2,4%).
leggi anche Repubblica Democratica del Congo, peggiora la crisi alimentare
Visione comune, leadership politica e collaborazione intersettoriale
In una visione di lungo periodo è evidente che tutti i Paesi africani dovranno investire nella modernizzazione dei sistemi agricoli e nelle filiere ad essi collegati, nei servizi idrici e sanitari e nell’istruzione. Occorre quindi intervenire su un complesso di fattori: un singolo ostacolo fermerebbe l’innovazione dell’intero sistema.
Nel rapporto è contenuto un appello a tutti i Paesi africani a intraprendere la trasformazione dei sistemi agroalimentari. Abebe Haile-Gabriel, vicedirettore generale e rappresentante regionale della FAO per l’Africa, William Lugemwa, direttore della divisione Sviluppo e finanza del settore privato dell’UNECA, e Josefa Sacko, commissario dell’Unione africana per l’agricoltura, lo sviluppo rurale, l’economia blu e l’ambiente sostenibile dichiarano congiuntamente che «i Paesi devono impegnarsi e sfruttare i risultati del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, del vertice sulla nutrizione per la crescita e della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (ovvero la COP 26) del 2021.
Soprattutto esortano i Paesi africani all’adozione di azioni condivise: «Una visione comune, una forte leadership politica e un’efficace collaborazione intersettoriale, che include il settore privato, sono essenziali per concordare punti di convergenza per conciliare le diverse esigenze e per identificare e realizzare soluzioni sostenibili che possano trasformare i sistemi agroalimentari».