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Le tecnologie digitali aiutano l’olivicoltura a gestire l’acqua in maniera intelligente

Image by Nat Aggiato from Pixabay

(Rinnovabili.it) – L’acqua è un bene sempre più prezioso e più raro, di cui l’agricoltura non può fare a meno.

I dati di Valore Acqua – Libro Bianco 2023 di The European House Ambrosetti presentano la situazione italiana, che non è esattamente tra le migliori: siamo il primo Paese in Europa e il 44° nel mondo per estensione di territorio con un tasso di stress idrico superiore all’80%.

Evitare lo spreco e ottimizzare l’utilizzo dell’acqua

Se l’agricoltura è forse il settore produttivo messo maggiormente in crisi dalla carenza di acqua, è anche vero che proprio dall’agricoltura vengono interessanti progetti, e spesso soluzioni, di risparmio idrico nelle coltivazioni. Gli agricoltori, infatti, da tempo cercano di attuare soluzioni innovative per evitare lo spreco di acqua e nello stesso tempo ottimizzare il suo utilizzo.

Uno degli esempi virtuosi in questo campo è l’azienda olivicola Monini di Spoleto (Umbria). Già da alcuni anni, questa azienda ha iniziato a impegnarsi per costruire un futuro che non sia solo legato al business, e quindi a breve termine. L’olivicoltura di Monini guarda più lontano, ponendo l’attenzione alla salute dell’ambiente.

L’acqua è al centro di uno dei principali progetti di A Hand for the Future, il piano di sostenibilità che guarda al 2030. In due anni l’azienda olivicola ha investito più di 10 milioni di euro in progetti di agricoltura sostenibile e di gestione dell’acqua: l’uso dell’acqua, infatti, incide in modo decisivo sulla quantità e sulla qualità della produzione delle piante, ad esempio sul contenuto di polifenoli.

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Lo sviluppo del nuovo algoritmo

Dalla collaborazione di Monini con l’Università di Perugia ed Elaisian scaleup italiana nata nel 2016 e specializzata in soluzioni tecnologiche e data driven in particolare per la gestione di olivi, viti e mandorli – è stato sviluppato un nuovo algoritmo di precisione.

«In un anno particolarmente segnato dalla siccità, questa collaborazione agronomica dimostra l’importanza delle tecnologie di precision farming di Elaisian e di strumenti all’avanguardia per un’azienda come Monini che si impegna a promuovere la qualità e la sostenibilità. Grazie ai dati accurati, l’azienda può utilizzare le risorse in modo efficiente, riducendo l’impatto ambientale», spiega Giovanni Di Mambro, socio fondatore di Elaisian insieme a Damiano Angelici.

Lo sviluppo dell’algoritmo e l’utilizzo di nuove tecnologie di precisione basate su sensori al suolo, misurazioni satellitari e analisi di big data, ha portato nel 2022 a un risparmio potenziale di acqua del 26% (un totale di quasi 195 mila litri)rispetto al sistema di irrigazione di precisione negli uliveti sperimentali di Monini del Frantoio del Poggiolo (Spoleto).

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Bosco Monini, un nuovo tipo di olivicoltura

Questi uliveti fanno parte del Bosco Monini, 700 mila oliveti (diventeranno 1 milione entro il 2030) tra Umbria, Toscana e Puglia che rappresenta il modello di olivicoltura moderna e sostenibile che l’azienda sta sviluppando.

Gli oliveti del Bosco Monini, coltivati ad agricoltura biologica, già da anni sono alimentati con sistemi di irrigazione goccia a goccia che permettono alle piante di assorbire oltre il 90% dell’acqua somministrata: valori destinati a cresce grazie all’impiego della nuova tecnologia.

Nel 2023 il confronto diretto dei consumi tra porzioni di terreno gestite con l’irrigazione di precisione azionato dall’uomo e quella innovativa dettata dall’algoritmo misurerà il risultato della nuova tecnologia, il risparmio di acqua e il relativo impatto ambientale ed energetico.

L’obiettivo sarebbe estendere l’utilizzo dell’algoritmo su larga scala, anche al di là  dei confini dell’azienda: «Non vogliamo limitarci a fare bene per convenienza, né circoscrivere la nostra azione al perimetro aziendale o territoriale. Guardiamo al mondo dell’olio nel suo complesso, con l’auspicio di offrire il nostro contributo per costruire, insieme agli altri attori della filiera, un futuro più sostenibile per l’olivicoltura italiana», dichiara Zefferino Monini, presidente e AD di Monini.

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