Come si comportano le famiglie europee per quanto riguarda l’alimentazione? La ricerca “Conscious Eater” di NielsenIQ ha analizzato le abitudini alimentari di 37.250 famiglie di cinque Paesi (Italia, Gran Bretagna, Spagna, Germania e Francia).
NielsenIQ – piattaforma di dati retail e consumer che misura il comportamento degli acquirenti – ha messo in relazione le risposte sulle abitudini alimentari di queste famiglie con i loro comportamenti d’acquisto per capire in quale misura ne siano influenzati.
I dati della ricerca sono relativi al 2021.
Il cibo è importante, meglio se è tradizionale
Ovviamente ogni Paese ha le sue abitudini alimentari, ma le famiglie europee sono complessivamente accomunate da un sentire green e dall’attenzione per la tutela dell’ambiente.
Nella ricerca NielsenRQ l’Italia conferma l’importanza attribuita al cibo (non siamo forse quelli che parlano di cibo anche mentre sono seduti a tavola?): per il 92% delle famiglie è un argomento fondamentale nella vita quotidiana (Spagna 87%, Francia 79%).
Complessivamente, la metà delle famiglie italiane, spagnole e francesi preferisce mangiare i piatti della cucina tradizionale.
Le più aperte a confrontarsi con le novità che addirittura amano talvolta contaminare i piatti nazionali con qualche tocco internazionale sono le famiglie della Gran Bretagna e della Germania.
Abitudini alimentari: chi controlla l’etichetta?
In questo periodo il tema dell’etichettatura da apporre sulle confezioni dei prodotti alimentari è un tema caldissimo che divide i sostenitori di Nutriscore da quelli di Nutrinform Battery.
Stando ai dati di NielsenIQ, gli italiani non sembrano eccessivamente interessati al dibattito: solo il 36% delle famiglie italiane controlla l’etichetta dei prodotti alimentari per verificarne gli ingredienti prima di procedere all’acquisto. Peggio di loro fanno inglesi (23%) e tedeschi (30%).
I consumatori più virtuosi si dimostrano invece spagnoli e francesi che scalano la classifica rispettivamente con il 44% e il 42%.
Italiani poco attenti alla sostenibilità
Una brutta sorpresa arriva sul fronte della sostenibilità.
All’Italia spetta la maglia nera: solo l’11% delle famiglie italiane, infatti, dichiara di fare scelte alimentari tenendo conto della loro sostenibilità e quindi del loro impatto ambientale.
I più interessati si dimostrano tedeschi e francesi, rispettivamente con 30% e 20%, seguiti da Gran Bretagna (17%) e Spagna (14%).
Percentuali complessivamente piuttosto sconsolanti: la poca attenzione deriva da una scarsa educazione alimentare, da una mancata consapevolezza del legame tra alimentazione e ambiente o da una politica dei prezzi che di fatto rende ancora inaccessibile una spesa gren per la maggior parte delle famiglie?
Le diverse tipologie di consumatori
La ricerca di NielsenIQ ha suddiviso le famiglie europee secondo diverse tipologie di consumatori, denominate “Conscious Eater”.
Si va dalle famiglie indifferenti per cui l’alimentazione non è una priorità (quindi sì ai pasti veloci e ai prodotti più a buon mercato), a quelle che seguono le tendenze e scelgono diete di nicchia, fino alle famiglie che scelgono con cura l’alimentazione con l’obiettivo del benessere psicofisico (si tratta soprattutto di single, giovani e senza figli).
Non mancano le famiglie green che per le loro scelte d’acquisto seguono motivazioni etiche, preferiscono il biologico e sono attente alla sostenibilità dei prodotti alimentari.
La sorpresa arriva dalle famiglie che seguono i ritmi della natura nelle scelte alimentari: non si tratta delle più giovani, bensì di quelle più mature (che sia anche qui una questione di prezzo?). Questo gruppo guarda alla qualità e preferisce cibi freschi e di stagione, ingredienti naturali, biologici, senza additivi, non OGM.
Sostegno alle produzioni locali
Questo tipo di consumatori, evidenziano i dati NielsenIQ, scelgono prodotti locali e nazionali anche per sostenere la tradizione agroalimentare nazionale.
In Italia sono emersi addirittura due profili di consumatori: i naturali (15%), che preferiscono cibi con ingredienti poco raffinati o non industriali per magiare sano e sostenibile; i radicati (13%) che amano la cucina italiana e in particolare i prodotti regionali, ritenuti sinonimo di freschezza e gusto.
Che cosa guida le scelte alimentari etiche delle famiglie europee? La coscienza: controllano le certificazioni di sostenibilità dei prodotti, la provenienza degli ingredienti e le garanzie sul benessere degli animali.
Il consumo di carne è in calo
Mangiare meno carne è una tendenza diffusa nelle famiglie europee intervistate da NielsenIQ. In Germania se ne vuole ridurre il consumo (34%), che dovrebbe essere occasionale (27%), e c’è una discreta attenzione al benessere animale (26%).
In Italia il 31% delle famiglie dichiara di aver cominciato a limitare il consumo di carne e il 2% segue addirittura un regime strettamente vegetariano, anche se le famiglie etiche sono solo il 5% (negli altri Paesi sono il 7%, el’8% in Germania).