Bocciato dall’assemblea di Montecitorio l’emendamento al Milleproroghe che prorogava l’entrata in vigore della nuova percentuale minima di rinnovabili nel fabbisogno energetico complessivo degli edifici
(Rinnovabili.it) – L’obbligo di Fer per i nuovi edifici seguirà la prefissata agenda temporale. Lo ha deciso la Camera bocciando l’emendamento al Milleproroghe inserito dal Senato che chiedeva, di fatto, una proroga al nuovo obbligo. Nel dettaglio la proposta di modifica passata dall’assemblea di Palazzo Madama avrebbe fatto slittare di un anno l’applicazione della quota del 35% nei consumi di energia termica obbligatoriamente coperti da fonti rinnovabili; tale che dovrà arrivare al 50% dei consumi entro il 2017, ora seguirà il corso prestabilito, ovvero sarà applicabile già a partire da quest’anno. Una decisione, come spiega Alessandro Zan della VIII Commissione alla Camera, “assolutamente importante per dare una mano a un settore che è fondamentale per la nostra economia, quello delle energie rinnovabili, che sta avendo uno sviluppo interessante”.
Una posizione condivisa anche dal deputato Massimo Felice De Rosa (sempre Commissione Ambiente), relatore di un emendamento simile a quello di Zan: “Con queste norme vogliamo andare verso edifici che siano attivi: non più edifici che consumano, ma edifici che producono energia. Questo è un piccolo passo che finalmente riusciamo a fare in questo senso, insieme a molti altri che abbiamo portato avanti con il MoVimento 5 Stelle, anche con l’ecobonus, l’aumento al 65 per cento. Quindi, siamo molto contenti dell’accoglimento e speriamo che si vada in questa direzione sempre più decisi e sempre più velocemente, perché ce lo chiede l’Europa, come su molte altre cose. In questo caso, finalmente, ci chiede anche cose intelligenti, che servono ai cittadini”.