D'ora in poi le centrali geotermiche saranno tenute ad adottare uno specifico protocollo per la gestione e la manutenzione degli impianti
Più sicurezza per le centrali geotermoeletriche: ogni volta che si verificheranno eventi con emissioni in atmosfera scatterà una procedura precisa che detterà le regole per comunicare l’evento e gestirlo, indicherà i tempi di intervento e le azioni per contenerne gli effetti.
Lo stabilisce una delibera approvata dalla Giunta regionale grazie alla quale d’ora in poi le centrali geotermiche, nell’ambito del rinnovo delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera che nella maggior parte dei casi scadono il 31 dicembre 2013, saranno tenute ad adottare uno specifico protocollo per la gestione e la manutenzione degli impianti che impone regole precise e uguali per tutti.
Nella delibera si dispone che le centrali dovranno adottare uno specifico documento di impianto che registererà tutti gli eventi programmati e accidentali che danno luogo a emissioni in atmosfera.
Con cadenza semestrale Enel Green Power trasmetterà a Regione, Provincia, Autorità di Vigilanza Attività Minerarie, Arpat, Asl competente per territorio, ai Comuni interessati, alla Stazione dei Carabinieri e al Corpo Forestale, un rapporto di sintesi descrittivo degli eventi registrati in ogni singola centrale
Inoltre, Enel Green Power dovrà trasmettere il calendario delle manutenzioni programmate delle centrali e la comunicazione prevetiva in occasione di ogni singola operazione a tutti i soggetti già citati.
In caso poi di guasti o malfunzionalenti delle centrali o degli apparati connessi che generano emissioni in atmsfera, Enel Green Power dovrà comunicare (a tutti i soggetti già citati) tempestivamente la centrale interessata dall’evento, l’orario in cui questo è avvenuto e l’impianto interessato; quindi, entro le 12 ore seguenti, la tipologia e le cause di quell’evento, le azioni di riduzione delle emissioni che sono state adottate nonchè il tempo stimato di ripristino delle normali condizioni di esercizio e la normale ripresa dell’attività.
Infine, saranno aggiornate le procedure di campionamento e analisi delle emissioni per adeguarle al l’attuale quadro normativo e all’evoluzione delle tecniche impiegate in materia di controlli delle emissioni.
Le conseguenze dei fermo impianti sono comunque limitate e non comportano il superamento di valori limite o di valori obiettivo per quanto concerne la qualità dell’aria, come emerge dalle elaborazioni di Arpat, basate sui dati delle centraline della qualità dell’aria di Enel Greenpower e dei mezzi mobili che l’agenzia gestisce direttamente.