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Riciclo, una miniera d’oro da toccare con mano

Dall’UNEP e l’UNITAR le nuove linee guida per sostenere i paesi più disorganizzati o in difficoltà nei servizi di gestione dei rifiuti

Riciclo, una miniera d’oro vera e propria(Rinnovabili.it) – Al giorno d’oggi circa 3,5 miliardi di persone, ovvero la metà della popolazione mondiale, vive in assenza di indispensabili servizi di gestione dei rifiuti, con inevitabili danni all’ambiente, alla salute e all’economia. Un dato statistico, spiega il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), “sconcertante”, soprattutto in considerazione del fatto che un adeguato sistema di riciclo e trattamento può aprire le porte ad una miniera d’oro, e non solo in senso metaforico: una tonnellata di rifiuti elettronici potrebbe permettere di recuperare da 5 a 15 tonnellate di questo prezioso minerale. Questi dati sono alla base di un nuovo documento pubblicato oggi dall’UNEP in collaborazione con l’Istituto ONU per la Formazione e la Ricerca (UNITAR).

 

Il lavoro, The Guidelines for National Waste Management Strategies, mira a fornire una guida strategica per i paesi i cui sistemi di gestione dei rifiuti sono disorganizzati, disordinati o semplicemente dispongono di risorse insufficienti. Le discariche a cielo aperto, il metodo di smaltimento dei rifiuti più diffuso in parecchi paesi, può portare a gravi effetti sulla salute per coloro che vi vivono in prossimità, per lo più poveri”, ha spiegato l’UNEP. “Inoltre, la cattiva gestione dei rifiuti può portare a significativi rischi ambientali: il percolato può inquinare il suolo e l’acqua, l’incenerimento può causare inquinamento atmosferico e l’incapacità di ri-utilizzare i materiali dei prodotti a fine vita significa accelerare il consumo delle materie prime”.

 

Al di là della potenziale quantità di oro recuperato da una tonnellata di e-waste, il rapporto passa in rassegna una serie di vantaggi legati al riciclo come nel caso, ad esempio, dell’alluminio: il recupero di una tonnellata di alluminio  fa risparmiare 1,3 tonnellate di residui di bauxite, 15 metri cubi di acqua di raffreddamento, 0,86 metri cubi di acqua di processo e quasi 40 barili di petrolio, evitando l’emissione di due tonnellate di biossido di carbonio e 11 chili di anidride solforosa.