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L’illuminazione pubblica intelligente arriva a Campodenno

La nuova rete di lampioni è stata realizzata grazie al progetto CentraLab di Informatica Trentina

TrentinoAd agosto sono partiti i lavori nel comune di Campodenno, in Val di Non, per la realizzazione di un sistema di gestione dell’illuminazione pubblica in grado di ridurre i consumi di energia. L’obiettivo rientra nel progetto CentraLab (https://www.taslab.eu/centralab), promosso da Informatica Trentina insieme ad altri dieci partner europei e co-finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. A partire dalla constatazione che l’illuminazione pubblica è una delle principali voci di spesa e fonte di consumo energetico per i comuni, nonché di emissione di CO2, con questa iniziativa il comune trentino avrà a disposizione un sistema innovativo di telecontrollo e monitoraggio dell’illuminazione pubblica in grado di contenere spesa e inquinamento.

 

Da sempre attento alla tematica del risparmio energetico e propenso all’utilizzo delle nuove tecnologie, il comune di Campodenno potrà contare su di un innovativo sistema di illuminazione pubblica intelligente. Grazie al progetto europeo CentraLab, portato avanti da Informatica Trentina nell’ambito dell’iniziativa “Trentino as a Lab”, sui 129 punti luce comunali è stato installato un piccolo e rivoluzionario dispositivo, ideato da Algorab, che trasforma ciascun punto in un “lampione intelligente”. Ogni lampione cerca via radio il lampione intelligente a lui più vicino, e vi si connette. Come una reazione a catena, il meccanismo si ripete per tutti i lampioni intelligenti, fino a formare una grande rete radio che copre l’intero paese. Grazie a questa rete a bassissima potenza, il centro di controllo cittadino può gestire da remoto ogni singolo lampione, e di conseguenza regolare al meglio la sua intensità luminosa, risparmiare energia e intervenire in modo tempestivo in caso di guasto. Ma il lampione intelligente sa anche ascoltare. Decine di sensori distribuiti sul territorio a lui circostante gli raccontano cosa sta accadendo: se c’è un parcheggio libero, se è il momento di irrigare le aiuole, se manca poco all’arrivo dell’autobus o se un cassonetto dei rifiuti necessita di essere svuotato. In particolare, a Campodenno questo sistema trasmetterà informazioni relative sia al monitoraggio ambientale sia alla videosorveglianza di alcune aree. Le informazioni sul monitoraggio energetico ed ambientale saranno rese disponibili a tutti i cittadini tramite una web-app già entro la fine del 2013.
Il sistema realizzato a Campodenno è il risultato della collaborazione tra diversi attori della comunità trentina. Il progetto è stato infatti disegnato da Informatica Trentina assieme all’Amministrazione comunale, al Consorzio dei Comuni del BIM dell’Adige e al centro di ricerca Trento Rise. Inoltre, i risultati del progetto possono essere utilizzati quale punto di partenza del progetto Smart Space, con cui Trento Rise intende realizzare una piattaforma di gestione intelligente dei sistemi di illuminazione pubblica in grado di abilitare anche la produzione ed erogazione di servizi Smart City.

Infine, Centralab trova un valido alleato in SunShine, altro progetto europeo avviato ad inizio 2013 e che vede partecipare Informatica Trentina. Sunshine (ovvero “Smart Urban Service for Higher Energy Efficiency”www.sunshineproject.eu), ha come obiettivo la realizzazione di servizi intelligenti per il miglioramento dell’efficienza energetica sia degli edifici pubblici che dei sistemi di illuminazione pubblica, attraverso la creazione di un sistema basato sul telemonitoraggio dei consumi, integrato con dati meteorologici e geografici. In particolare, tali servizi riguarderanno l’assessment energetico degli edifici in grado di offrire mappe energetiche dell’ambito urbano in 2D e 3D, sistemi di monitoraggio delle condizioni meteorologiche e ottimizzazione dei consumi, sistemi di telemonitoraggio e telecontrollo dell’illuminazione pubblica. Nel pilota trentino sono coinvolti, oltre ai referenti tecnici partecipanti al progetto, i comuni di Rovereto, Cles, Fondo e il Polo scolastico di Cles, che hanno messo a disposizione gli edifici e alcuni tratti dei sistemi di illuminazione pubblica per la sperimentazione.