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Ecotricity, con gli ecobond aumenta la produzione eolica

Parte la seconda tranche del progetto Ecotricity. Acquistando le obbligazioni della società si parteciperà alla costruzione e istallazione di 19 turbine eoliche entro il 2012

(Rinnovabili.it) – Ecotricity, società britannica che si occupa della produzione di energia elettrica green, ha lanciato la seconda fase dell’omonimo progetto. Il fondo, per un valore di 10 milioni di sterline, è stato stanziato per la costruzione di 19 nuove turbine eoliche finanziate mediante l’emissione di nuove obbligazioni e con l’obiettivo di far decollare la produzione di energia prodotta sfruttando le FER.

Con un investimento minimo di 500 sterline, i clienti vecchi e nuovi potranno ottenere un sicuro ritorno finanziario del 6,5%, 6% se si tratta di aziende. Nella prima fase del progetto il successo ha fatto registrare una partecipazione equivalente a 15 milioni di sterline, ben oltre il target auspicato di 10 milioni. Grazie al denaro ottenuto la società ha potuto completare, nel corso dello scorso anno, la costruzione di un impianto fotovoltaico nel Lincolnshire della potenza istallata di un MW, oltre ad aver costruito nove turbine poi collegate alla fabbrica della Ford e alla G24i, che produce moduli pv.

I proventi di questa seconda tornata di ecobond saranno invece utilizzati, assieme a parte degli importi saldati per le bollette energetiche, alla costruzione di 19 nuove turbine eoliche entro il prossimo anno con l’obiettivo di aumentare del 50% la produzione dell’energia elettrica green generata dagli impianti Ecotricity, avvicinando la società all’obiettivo 200 MW di capacità operativa entro i prossimi cinque anni.

“La nostra strategia fondata sugli ecobonds può dare alle persone l’opportunità di condividere i benefici finanziari dell’energia verde, senza il bisogno di istallare qualcosa sul proprio tetto”, ha dichiarato Dale Vince, fondatore e amministratore delegato della società. “Tagliandoo gli intermediari, le banche, paghiamo ai clienti lo stesso tasso di interesse sugli ecobonds rispetto  a quello che le banche vorrebbero da noi se  avessimo preso in prestito dei soldi da loro.”