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Il capannone green che insegna a vivere sostenibile

Solo 5 settimane per costruire SHED, il "capannone green" ecologico, realizzato con il 70% di materiali riciclati ed alimentato solo da energia pulita.

SHED

 

(Rinnovabili.it) – Ci sono volute solo 5 settimane per costruire “SHED“, un capannone green di 10.800 mq destinato ad accogliere i prodotti biologici degli agricoltori locali per incoraggiare la vita sostenibile.

SHED11Progettato per la città di Healdsburg in California, da Jensen Architects, Shed è un vero e proprio capannone reinterpretato in chiave green, dove il 70% dei materiali impiegati per la costruzione sono riciclati, dall’acciaio delle strutture, al legno delle finiture. Le vernici sono atossiche ed i materiali privi di VOC.

 Ogni minimo particolare è stato accuratamente studiato dai progettisti di Jensen Architects che per ottimizzare costi, tempi di costruzione e, soprattutto, ridurre al minimo l’impronta ambientale della costruzione di SHED, hanno prefabbricato buona parte degli elementi strutturali dell’edificio, limitando la fase di cantiere al solo l’assemblaggio finale. 

 

Il legno degli interni e le ampie vetrate dell’edificio, trasformano completamente il tradizionale concetto di mercato coperto, trasformando un semplice edificio in un vero “capannone green”.

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Oltre a possedere un involucro esterno perfettamente studiato per isolare gli ambienti interni e mantenere sotto controllo la temperatura interna, il capannone green SHED, è dotato di un particolare sistema per la ventilazione naturale interna che assicura il perfetto comfort interno senza l’utilizzo di alcun impianto di climatizzazione artificiale.

Grazie ai giardini pensili ed alle terrazze verdi, il capannone green SHED è in grado di recuperare buona parte dell’acqua piovana, riducendo i consumi idrici, ma soprattutto evitando qualsiasi problema di allagamento.

Inondato di luce naturale, SHED è alimentato grazie ad una serie di pannelli fotovoltaici disposti sulla copertura, assicurando un consumo energetico decisamente ridotto rispetto alle strutture simili, grazie alle scelte progettuali “passive”.