Secondo l’istituto di Ricerca Navigant nel prossimo decennio dovrebbe essere immessa nel network di distribuzione una capacità produttiva di oltre 1.300 GW a partire da eolico e fotovoltaico
(Rinnovabili.it) – Riuscire a sfruttare al meglio il proprio parco di impianti a energie rinnovabili in molti casi dipende dalla capacità o meno di accumulare l’energia prodotta, soprattutto se le fonti con cui si ha a che fare sono quelle non programmabili come il solare e l’eolico. Un nuovo rapporto, stilato dalla società di ricerca Navigant, ha calcolato la capacità di stoccaggio energetico a livello mondiale ai fini dell’integrazione dell’energia fotovoltaica e dell’energia del vento nella rete elettrica; il documento rivela che nel prossimo decennio (2013-2023) dovrebbe essere immessa nel network di distribuzione una capacità produttiva di oltre 1.300 GW a partire da queste due fonti rinnovabili.
Se l’ipotesi dovesse verificarsi, la rete dovrebbe gestire un carico di instabilità senza precedenti, soprattutto in mercati chiave come il Nord America, l’Europa e l’Asia Pacifico. In questo contesto i sistemi di storage (SdS) risultano essere un elemento chiave nelle strategie di sviluppo dei gestori di rete e, secondo le previsioni, dovrebbero raggiungere una capacità di 21,8 GW entro la fine del 2023.
“Molti dei principali mercati per le energie rinnovabili, tra cui Germania, Giappone e Stati Uniti, hanno emanato norme o legislazioni che stanno incoraggiando l’adozione di sistemi di accumulo al fine di integrare le fonti energetiche variabili nella infrastruttura di distribuzione”, spiega Anissa Dehamna, analista senior alla Navigant. “Questi incentivi di mercato sono disponibili in varie forme, comprese le sovvenzioni a titolo definitivo per l’adozione di SdS, riforme che cambieranno il modo in cui la produzione variabile è compensata”. Il rapporto, inoltre fornisce una valutazione completa dei driver della domanda, fattori politici, e le questioni tecnologiche connesse con il mercato per lo stoccaggio energetico.