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Riciclo PFU: un successo nel 2012

Presentato questa mattina da EcoTyre l'Annual Report 2012 contenente dati su quanto fatto e stime su quanto c'è da fare nel settore del riciclo degli pneumatici fuori uso

Riciclo PFU: un successo nel 2012Feroce è l’aggettivo giusto per definire la raccolta e il riciclo degli Pneumatici Fuori Uso (PFU), un settore che nel corso dell’anno appena passato ha collezionato numerosi successi: stando a quanto riportato sull’Annual Report 2012 presentato questa mattina, sarebbero più di 32 milioni i chilogrammi di PFU gestiti gestiti in 12 mesi da EcoTyre, consorzio italiano che ha trattato e avviato al recupero oltre 4 milioni di pezzi. La mole di materiale raccolto (precisamente 32.317.617 chilogrammi) sarebbe composta per lo più da PFU appartenenti alla Classe 1, ovvero provenienti da moto e autovetture, e rappresenta il 103% di quanto la normativa ha imposto al settore, obiettivo conseguito grazie alle sinergie nate all’interno della filiera e al conseguente ottenimento di una migliore tracciabilità del prodotto. L’approccio seguito, infatti, soprattutto sulla base di quanto richiesto da Bruxelles, è stato quello di gestire i PFU secondo la logica della prossimità, limitando il trasporto da una parte, ma garantendo comunque specifiche esigenze di trattamento e quindi l’individuazione dell’impianto più adeguato dall’altra.

Oltre allo stato dell’arte di quanto conseguito dal settore del riciclo degli pneumatici fuori uso, il Rapporto si sofferma anche su un fenomeno che si è diffuso soprattutto negli ultimi anni: la vendita al dettaglio degli pneumatici attraverso canali web. La preoccupazione sollevata dal consorzio, infatti, è dovuta alla mancata applicazione del contributo ambientale da parte di aziende con sede all’estero, una somma stimata in 5 milioni di euro, che comporterebbe gravi conseguenze per il settore. Oltre al mancato introito per l’Erario di un milione di euro legato all’Iva applicata al contributo, si creerebbe una distorsione della concorrenza a scapito di coloro che applicano correttamente la legge, costretti a competere contro prezzi più bassi. Non solo: si tratterebbe di pneumatici non contabilizzati che, una volta giunti a fine vita, peserebbero sulla collettività ben 5 milioni di euro, il costo per la loro raccolta e il loro trattamento.

Il Presidente di EvoTyre, Enrico Ambrogio, si è dichiarato pienamente soddisfatto sia per la straordinaria operatività raggiunta sia per i migliori rapporti che il consorzio è riuscito a intessere con le Istituzioni: “Siamo invitati al tavolo per la gestione degli PFU del Ministero dell’Ambiente – ha detto Ambrogio – e siamo membri del Consiglio Nazionale della Green Economy“. Ma già si guarda a

lle sfide cui il settore è chiamato a rispondere nel prossimo futuro:

C’è ancora molta strada da percorrere – ha commentato il Presidente – le nostre attività, infatti, sono finalizzate al miglioramento continuo dei servizi offerti, alla valorizzazione degli Pneumatici Fuori Uso, alla loro trasformazione da rifiuto in risorsa e al pieno rispetto della sostenibilità ambientale“.