Il concetto di “nautica sostenibile” nel Sistema Italia si fonda sulla comune valutazione di tre punti condivisa dagli operatori del settore e dalle istituzioni: le coste ed il mare sono una risorsa primaria da valorizzare e tutelare per le generazioni future e lo stesso si può dire per le attività socio-economiche ad esso legate. Il rapido accrescimento del numero delle aree marine protette (Amp), che ormai interessano circa il 12% del mare italiano, è avvenuto in presenza di un quadro normativo frammentario ed impone interventi a diversi livelli. La navigazione da diporto è stata normata in maniera non sempre commisurata ai reali impatti da essa prodotti sul mare e sulle coste. Sostenere la nautica sostenibile significa oggi promuovere le tecnologie più idonee a garantire lo sfruttamento del mare e delle aree costiere da parte dell’uomo, sia per finalità turistiche che di trasporto. L’attività di ricerca e di sviluppo si concentra dunque sul miglioramento delle tecnologie esistenti, spaziando dalle caratteristiche degli scafi e dei materiali utilizzati per realizzarli, fino ad arrivare alle motorizzazioni ed ai combustibili impiegati.
A titolo d’esempio, l’Unione cantieri e industrie nautiche e affini (Ucina) e Legambiente hanno firmato di recente un protocollo «per la promozione della fruizione ecocompatibile della nautica da diporto e la gestione sostenibile della fascia costiera» che è orientato a queste considerazioni. La struttura di Assonautica nazionale è impegnata inoltre nel sostenere tutte le attività di ricerca in ambito universitario ed industriale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del trasporto nautico.
di *Daniele Pulcini*