Le nuove tecnologie e gli innovativi metodi di perforazione possono ora essere utilizzati per sviluppare le risorse in una gamma di condizioni geologiche più ampia
(Rinnovabili.it) – Gli Stati Uniti nascondo nel sottosuolo enormi potenzialità energetiche. Le risorse geotermiche del territorio potrebbero produrre dieci volte l’energia attualmente fornita dagli impianti elettrici a carbone attivi negli States. A difendere la tesi è un nuovo studio scientifico, supportato da Google, che mostra come i limiti teorici fino ad oggi avvalorati dalla ricerca siano facilmente oltrepassabili. In passato, la produzione geotermica statunitense è stata limitata in gran parte al terzo occidentale del paese, in luoghi tettonicamente attivi come il geyser a nord del campo di San Francisco. Ma secondo la Southern Methodist University, gli Usa possiedono vaste riserve geotermiche che sono realisticamente raggiungibili utilizzando la tecnologia attuale nei due terzi orientali del paese. I ricercatori hanno ridisegnato la mappa geotermica della nazione con il contributo di Google.org che consente ora di accedere a dati affidabili come il flusso di calore e la temperatura di profondità. Tre recenti sviluppi tecnologici – spiegano gli universitari – stanno rafforzando lo sviluppo geotermico in aree con poca o nessuna attività tettonica o vulcanica:
- Sistemi idrotermali a bassa temperatura – L’energia è prodotta da aree naturali del sottosuolo con volumi di liquidi a temperature che vanno da poco meno dell’ebollizione a 150 °C. Questo approccio è applicabile in Alaska, Oregon, Idaho e Utah.
- Sistemi geotermici geopressurizzati – Petrolio e/o gas naturale sono prodotti in concomitanza con l’energia elettrica prodotta da fluidi caldi del pozzo. I sistemi sono stati installati o in fase di installazione nel Wyoming, North Dakota, Utah, Louisiana, Mississippi e Texas.
- Sistemi geotermici avanzati (Enhanced Geothermal Systems -EGS) – Aree del sottosuolo con alte temperature, “rafforzate” dall’iniezione di liquido.