Attualmente gli incentivi per i biofuel si aggiudicano ben 10 miliardi di euro sul bilancio comunitario, ma senza misure di contenimento potrebbero entro il 2020 triplicare la cifra
(Rinnovabili.it) – Nel 2011 contribuenti e consumatori europei hanno speso in totale tra i 9,3 e i 10 miliardi di euro per sovvenzionare l’industria dei biocarburanti prima generazione, senza tuttavia ottenere consistenti benefici per l’ambiente e l’economia. E’ quanto rivela l’Istituto Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile (IISD) nel nuovo rapporto Global Subsidies Initiative (GSI), documento d’analisi economica del settore dei biofuel. L’istituto ha valutato i costi e i benefici dei sussidi forniti ai produttori di biocombustibili europei, nel quadro degli obiettivi politici impostai da Bruxelles e dai Ventisette, rivelando quello che l’Istituto definisce “un sostegno impressionante” se confrontato con le dimensioni del settore dei biofuel e il numero di posti di lavoro che crea. I 10 milioni di euro stanziati nel 2011 rappresenta circa il 60 per cento di tutto il fatturato del settore in quello stesso anno ed è la stessa cifra che all’inizio del 2013 è stata impegnata per il salvataggio dell’economia cipriota.
E se il dato non bastasse, spiegano gli autori, basti considerare che la cifra in questione è quasi il doppio di quanto investito dal settore privato negli impianti produttivi dal 2004 a oggi. “In molti casi, l’Unione europea sta producendo più danni ambientali che benefici sovvenzionando i biocarburanti. E anche dove si registra una riduzione delle emissioni di carbonio, si è molto lontani dalla convenienza”, ha dichiarato Mark Halle vice-presidente dell’IISD spiegando che i sussidi potrebbero essere triplicati se i Paesi europei insisteranno nel voler portare entro il 2020 la quota di biocarburanti al 10% del totale del combustibile usato.