Dimostrare ai bambini l'importanza del riciclo e del recupero dei materiali contenuti nelle lampade a basso consumo esauste. Questo lo scopo dell'iniziativa "Vita da lampadina"
(Rinnovabili.it) – “Una luce più green è possibile”. Con questo slogan parte la campagna che WWF e Ecolight hanno organizzato per portare nelle scuole di Roma e Milano la corretta informazione che servirà a formare i futuri cittadini, insegnando loro come e perché smaltire correttamente le lampade a basso consumo esauste.
“Vita da lampadina” questo il nome dell’iniziativa, porterà tra i banchi di scuola regole e consigli di gestione razionale dei RAEE, ricordando ai bambini delle scuole elementari che ogni materiale utilizzato per produrre una lampadina come vetro, plastica, alluminio e mercurio, possono avere una nuova vita se consegnati nelle mani di chi fa del riciclo e del riuso il proprio mestiere, proprio come il consorzio Ecolight.
“A differenza delle vecchie lampadine a incandescenza, ormai non più commercializzate, quelle a risparmio energetico sono considerate rifiuti speciali (sono dei RAEE del raggruppamento R5) a tutti gli effetti e contengono sostanze inquinanti: devono quindi seguire un preciso percorso di raccolta e recupero”, ha precisato il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio.
L’iniziativa, divisa in tre fasi, parte dai laboratori didattici in aula, durante i quali gli esperti dell’associazione ambientalista spiegheranno agli alunni com’è fatta una lampadina e quali materiali in essa contenuti possono dar vita a nuovi prodotti e magari a nuove lampadine funzionanti presentando loro le diverse fasi di recupero di vetro, alluminio etc. l’ultima fase del progetto consisterà nella visita ad un’oasi WWF premiando chi, durante la seconda fase, si è distinto per aver rappresentato con disegni l’essenza della campagna “Vita da lampadina”. “Siamo partiti dalle scuole perché siamo convinti che investire sulle nuove generazioni è investire sul nostro futuro”, osserva il presidente del consorzio Ecolight, Walter Camarda. “Siamo convinti che occorra una continua e costante attività di educazione e informazione per far conoscere il mondo dei RAEE: non tutti sanno cosa significa questa sigla e sono ancora troppo poche le persone che portano ai centri per la raccolta differenziata dei loro Comuni i rifiuti elettronici”.
“Solo attraverso una maggiore attenzione nei confronti dei rifiuti, provvedendo ad un corretto riciclo e recupero, è possibile agire su più fronti: con un solo gesto non solamente si preserva l’ambiente evitando, come in questo caso la dispersione di mercurio, ma anche è possibile risparmiare energia e inquinare meno”, spiega il WWF.”È un circolo virtuoso che, con un piccolo sforzo, può dare grandi risultati”.