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F.A.Q.

Domande e risposte su raccolta e rigenerazione degli oli minerali esausti, curate dal CONOU

risposte conou .

Come viene utilizzato l’olio rigenerato prodotto da olio lubrificante usato?

L’olio rigenerato risponde ai massimi requisiti tecnici, in linea con le basi prodotte dalla distillazione petrolifera. Pochi sanno che il 30% dell’olio lubrificante commercializzato in Italia è olio rigenerato. È come se, ogni 3 anni, il nostro Paese non importasse petrolio per la produzione di basi lubrificanti nuove.

Potrei evitare di cambiare l’olio alla mia auto per evitare di inquinare l’ambiente?

L’olio motore svolge la propria azione nel motore lubrificando le parti meccaniche in movimento relativo e raffreddandole; questo “lavoro” è estremamente usurante e l’olio dopo un po’ di tempo non è più in grado di svolgere il suo compito e va cambiato. A questo punto mettiamoci nelle mani dall’amico meccanico. 

Posso smaltire l’olio motore usato nei contenitori per lo smaltimento degli oli di frittura?

Assolutamente no. A parte il fatto che le due sostanze non sono miscibili, l’olio vegetale non è pericoloso e può essere facilmente trasformato in componente per carburanti biodiesel. Se lo si miscela all’olio motore diventa tutto inevitabilmente rifiuto pericoloso e non può essere neanche rigenerato, ma andrebbe solo bruciato nei cementifici autorizzati. 

Quali attività svolge il CONOU per far conoscere il problema dell’olio usato e le corrette modalità di smaltimento?

Il CONOU porta avanti molte iniziative che hanno lo scopo di divulgare la materia legata all’olio usato e suggerire comportamenti corretti per il relativo smaltimento. Grande attenzione viene rivolta ai giovanissimi; ad esempio il progetto GreenLeague, il primo social game italiano di educazione ambientale. Attraverso il sito web Greenleague – che il Consorzio porta avanti con successo da tre anni – è nata una comunità virtuale all’interno della quale proporre azioni concrete in difesa dell’ecosistema: l’obiettivo è quello di sfruttare le potenzialità di Internet per educare, attraverso il gioco, i cittadini di domani. Un’altra iniziativa è la campagna informativa ed educativa itinerante CircOLIamo che, in tutte le province italiane incontra istituzioni, media, scuole, associazioni di categoria per discutere di problemi ambientali del territorio.

Cosa rischio se smaltisco l’olio lubrificante usato nelle fognature o nei cassonetti della raccolta dei rifiuti urbani?

Chiunque, abbandona o deposita rifiuti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio.

Quali pericoli corro se cambio da me con le mie mani l’olio alla moto o all’auto?

Potresti farlo, ma con grande attenzione: proteggi le mani con guanti di gomma e versa l’olio usato in una tanica a tenuta stagna che poi va smaltita secondo la legge in un Centro comunale attrezzato. Molto meglio far fare questo lavoro ai professionisti; si paga un po’ di più, ma la salute è garantita e l’ambiente resta protetto.

Posso portare l’olio usato della mia auto al benzinaio o al meccanico?

No. Il benzinaio o il meccanico possono smaltire solo l’olio usato che proviene dalla propria attività, ma non possono accogliere olio usato da terzi perché questa pratica richiederebbe autorizzazioni e strutture molto diverse da quelle che attualmente hanno. 

In che modo il cittadino può smaltire l’olio usato?

Il cittadino che non è un produttore professionale di olio lubrificante usato, può rivolgersi al proprio comune per conoscere la dislocazione dei centri di raccolta autorizzati; infatti dal 2008 è in vigore un decreto che impone ai comuni di attrezzarsi in tal senso. Per gli utenti che frequentano il mare per diporto, sono a disposizione in alcuni porti, le Isole nel Porto che possono ricevere l’olio usato proveniente dai motori marini. 

Il CONOU richiede denaro pubblico per svolgere la sua attività?

Il CONOU non assorbe denaro pubblico. I fondi necessari per la sua gestione vengono versati sotto forma di contributo dalle aziende che immettono il lubrificante nuovo sul mercato, nel rispetto della logica secondo la quale chi inquina paga.

Quanto costa consegnare l’olio usato al COOU?

Nessun addebito resta a carico del produttore del rifiuto.

Non sarebbe più semplice bruciarlo nelle caldaie per riscaldamento o produzione di acqua calda?

Assolutamente no! L’olio motore ad esempio contiene additivi a base di metalli che lo rendono efficace per la lubrificazione delle nostre automobili, ma che sono estremamente nocivi se bruciati senza le dovute cautele, perché verrebbero liberati nell’aria inquinandola.

Come viene smaltito?

L’olio usato viene raccolto, gratuitamente, da aziende specializzate che operano su tutto il territorio italiano; l’olio viene poi indirizzato agli impianti di rigenerazione dove attraverso processi estremamente sofisticati, viene trasformato in olio base nuovo, dalle caratteristiche uguali o addirittura superiori a quello proveniente dalla prima raffinazione ed in altri prodotti riutilizzabili. L’olio usato che non è idoneo alla rigenerazione viene inviato ad impianti industriali autorizzati (cementifici) che lo bruciano nei forni di processo senza che alcun inquinante gassoso venga liberato in atmosfera. 

In che modo danneggia la salute e l’ambiente?

L’olio ha una densità minore dell’acqua quindi tende a galleggiare e ad espandersi; 4 chili di olio possono coprire una superficie di oltre 5.000 mq equivalenti quasi a sei piscine olimpiche o a un intero campo di calcio. L’olio che galleggia impedisce l’assorbimento di ossigeno nell’acqua per cui le piante e i pesci muoiono per asfissia. Se l’olio usato viene invece bruciato, può rilasciare nell’aria sostanze fortemente inquinanti come anidride solforosa, metalli e a volte perfino diossine. Inoltre l’olio usato, come quello che proviene dai motori, essendo stato esposto a temperature elevate potrebbe aver generato sostanze nocive per le persone per contatto e per ingestione. 

L’olio lubrificante usato è pericoloso?

Si tratta di un rifiuto molto pericoloso per la salute e per l’ambiente e va trattato con molta attenzione. Si tratta inoltre di una sostanza poco biodegradabile, cioè impiega molto tempo per essere neutralizzata dall’ecosistema, e per questo motivo continuerebbe ad esercitare il suo potere inquinante per molto tempo.

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