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Con Pavegen produci energia a piccoli passi

Saranno sperimentate in occasione delle Olimpiadi 2012 di Londra le mattonelle piezoelettriche che trasformano l'energia cinetica in energia elettrica

(Rinnovabili.it) – Produrre energia elettrica semplicemente camminando è ormai realtà grazie alle lastre per pavimentazione PaveGen. Si tratta di piastrelle rivestite in gomma riciclata che accumulano l’energia cinetica dei passi delle persone convertendola in energia elettrica.

Una trovata geniale che potrebbe essere utilizzata per fornire energia ai sistemi d’illuminazione stradale, ma anche a dispositivi portatili come pc e cellulari. Ideate nel 2009 dal giovane ingegnere venticinquenne Laurence Kemball-Cook, le lastre PaveGen troveranno la loro prima applicazione commerciale durante le Olimpiadi di Londra 2012. Per l’occasione 20 piastrelle verranno istallate sull’attraversamento centrale che va dallo Stadio Olimpico al nuovo centro commerciale Westfield Stratford City.

“L’installazione dovrebbe essere sufficiente ad alimentare, grazie al passaggio delle persone, circa la metà dell’illuminazione esterna del centro commerciale” ha dichiarato il giovane ingegnere. Ad ogni passo le lastre si comprimo di 5 millimetri, producendo energia sufficiente a mantenere acceso il Led contenuto in esse per circa 30 secondi, con il minimo dispendio energetico: le piastrelle consumano infatti solo il 5% dell’energia elettrica che producono. In realtà le piastrelle sfruttano ogni singolo passo di un gran numero di persone “Abbiamo recentemente testato PaveGen ad grande festival all’aperto, dove più di 250.000 passi sono stati sufficienti a ricaricare 10.000 telefoni cellulari”, ha dichiarato Kemball-Cook. Un’idea innovativa con un enorme potenziale, basti pensare che in media un singolo individuo nella sua vita compie ben 150 milioni di passi. “Si tratta quindi di una fonte di energia elettrica più che sostenibile, che potrebbe far leva sulla coscienza green delle persone, coinvolgendole nella sperimentazione di soluzioni alle questioni della sostenibilità”, come ha sottolineato da Richard Miller, responsabile della sostenibilità del Regno Unito.