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Peugeot mette l’aria nei suoi motori

Il gruppo automobilistico francese PSA sperimenta l’accoppiamento di motore a combustione con un propulsore idraulico in grado di accumulare energia da accelerazione e frenata

 

(Rinnovabili.it) – Fin dalle sue prime apparizioni concettuali l’auto ad aria compressa ha fatto discutere creando una lunga schiera di scettici. Ora sulla tecnologia sembra voler puntare  un grande nome dell’automotive mondiale, deciso a riuscire in un settore che ancora non dispone di un progetto commerciabile. Il gruppo automobilistico francese PSA, detentore dei marchi Citroen e Peugeot, ha infatti annunciato d’aver avviato la sperimentazione della tecnologia Hybrid Air. Nel dettaglio la società sta testando su due vetture del segmento B, la Peugeot 208 e la Citroen C3, un motore ibrido a benzina che immagazzina energia attraverso l’aria compressa.

 

Come funziona? In frenata o in fase di decelerazione, la macchina recupera l’energia destinandola alla compressione dell’aria in una camera posizionata sotto il pavimento della vettura ed in grado di immagazzinare fino a 150 kilojoule. A pieno carico, la pressione dell’aria nel serbatoio può raggiungere i 250 bar. Su strade e autostrade, il veicolo funziona solo con il motore a benzina adattandosi invece all’aria sui percorsi urbani e riattivando il motore idraulico. La nuova tecnologia, sviluppata in collaborazione con la tedesca Bosch e il fornitore francese Faurecia, permette una potenza di sistema di 110 cavalli (82 della sola unità a benzina) ed un consumo attorno ai 2 litri ogni 100 chilometri. Secondo SAP, l’Hybrid Air, che dovrebbe arrivare nel 2016 sui veicoli di serie è doppiamente innovativa. Nei primi test su un’ora di tragitto urbano la modalità ad aria compressa ha permesso di percorrere fino all’80%; inoltre, questa tecnologia è meno costosa dell’ibrido elettrico perché fa a meno delle costose batterie richieste oggi dalle e-car. Tuttavia il gruppo non ha nascosto il fatto che queste auto abbiano un costo aggiuntivo rispetto ai veicoli convenzionali.