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Strategia Energetica Nazionale: le proposte delle Regioni

Adeguare gli obiettivi delle fer termiche agli strumenti di sviluppo e puntare sui sistemi di stoccaggio per preparare la rete elettrica alla generazione distribuita

(Rinnovabili.it) – La Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome ha esaminato il documento contenente la Strategia Energetica Nazionale e ha rilasciato oggi il proprio parere. In documento articolato le realtà territoriali hanno evidenziato i nodi cruciali del testo ed evidenziato le criticità, pur chiarendo di condividere gli obiettivi di fondo del SEN nonché la scelta di affrontare in modo diretto e coordinato il ritardo del Paese in campo energetico.

 

Tra i primi punti messi in luce dalla Conferenza la “discrasia fra gli obiettivi, generalmente ambiziosi e di ampio respiro, e gli strumenti concreti che spesso restano poco definiti e che andrebbero meglio precisati in un Piano d’Azione che aggiorni l’attuale PAN”. Il documento regionale sottolinea la necessità di dare ai suddetti obiettivi generali una maggiore ampiezza temporale e rimprovera come siano state poco dettagliate alcune problematiche rilevanti, tra cui quelle afferenti alle infrastrutture energetiche (relative al parco termoelettrico e non) e all’utilizzo delle fonti fossili tradizionali (ad esclusione del gas naturale ampiamente trattato nel documento).

 

Sul fronte delle energie rinnovabili, due su tutti gli elementi evidenziati: la necessità di adeguare la rete elettrica nazionale di trasmissione e di distribuzione con sistemi di stoccaggio e quella di adeguare il programma di sviluppo delle fer termiche agli obiettivi della SEN. “In relazione al Conto Termico, la relazione di accompagnamento dello schema di decreto afferma che con le misure ivi previste si potrebbe raggiungere il 90% dell’obiettivo della SEN, pari a 11 Mtep al 2020: ciò vorrebbe dire più che un raddoppio rispetto agli attuali valori, un’impresa che non è riuscita nemmeno alle FER elettriche nonostante le ben più ingenti sovvenzioni a loro favore in questi anni (di oltre un ordine di grandezza superiori e di durata temporale più che doppia)”.