Per valutare la regolarità degli aiuti di stato concessi dall'Italia alla Sardegna, la Commissione ha avviato due indagini che prenderanno in esame il caso della regione sarda del Sulcis-Iglesiente
(Rinnovabili.it) – Nell’ambito degli aiuti di stato europei la Commissione ha deciso di avviare due indagini approfondite che andranno ad analizzare le misure di sostegno pubblico nella regione sarda del Sulcis-Iglesiente. Nello specifico la CE andrà a valutare la conformità delle misure che riguardano gli aiuti superiori a 400 milioni di euro che l’Italia concesse nel 1998 all’azienda Carbosulcis, che gestisce la miniera di carbone Nuraxi Figus.
In seconda analisi la commissione ha intenzione di valutare se gli aiuti che l’Italia vuole dare al progetto Sulcis, che consiste in un impianto a carbone con impianto CCS annesso, siano effettivamente in linea con quanto richiesto dalla normativa europea che regolamenta l’assegnazione degli aiuti di stato.
Tra il 1998 e il 2010 il Carbosulcis ha ricevuto 405 milioni di euro in aiuti a sostegno del funzionamento del progetto e un ulteriore aiuto da impiegare nei settori della formazione, della ricerca e dello sviluppo oltre che della protezione ambientale. Le misure però sono state concesse senza la preliminare notifica da parte dalla Commissione, come richiesto dalla normativa, e per questo verranno sottoposte ad attenta valutazione e la Commissione ha fatto esplicita richiesta al nostro paese di inviare le informazioni richieste per velocizzare i processi.
L’Italia ha intanto dichiarato di aver concesso gli aiuti per rendere più sicuro l’approvvigionamento energetico della Sardegna e per limitare il rilascio di emissioni inquinanti, dichiarazioni che la Commissione valuterà durante il processo di acquisizione di tutte le informazioni.